Tag: Guardia di Finanza

  • Gdf confisca 500mila euro a uno spezzino già condannato per usura

    Gdf confisca 500mila euro a uno spezzino già condannato per usura

    Gdf Spezia 
Golfo dei poeti news

    Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza della Spezia ha dato esecuzione ad un’ordinanza di confisca emessa dalla Corte di Appello di Genova per 500.000 euro nei confronti di un soggetto spezzino già condannato per usura in via definitiva.

    L’attività nasce da un maxi giro di denaro prestato a strozzo scoperto dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria negli anni 2009 e 2010 che aveva portato, nel 2022, alla condanna in primo grado divenuta definitiva l’anno successivo in Appello di Mario Sessa, funzionario dell’Inps, e Bruno Baroncelli, accusato di intermediazione per la consegna e riscossione del denaro.

    Le meticolose indagini investigative eseguite dalle Fiamme Gialle spezzine su quest’ultimo hanno consentito di disvelare anche grazie agli strumenti previsti dalla normativa di prevenzione anti riciclaggio come il patrimonio illecitamente accumulato negli anni, sino al 2010, fosse stato celato e successivamente investito negli anni da Baroncelli.

    Dopo llunghi e complessi accertamenti bancari volti alla ricostruzione dei percorsi monetari seguiti dal denaro sporco, utilizzando le potenzialità offerte dalla confisca cosiddetta “allargata”, è stato possibile procedere a quantificare una sproporzione tra i redditi da pensione del nucleo familiare del soggetto e le ampie possidenze patrimoniali detenute, per un valore di mezzo milione di euro.

    Ed è per questi motivi che l’A.G. genovese, condividendo le ipotesi investigative dei finanzieri, ha emesso l’ordinanza di sequestro finalizzato alla confisca eseguita dai militari, che ha avuto ad oggetto titoli postali per un valore pari a mezzo milione di euro.

    L’azione di servizio, svolta sotto la direzione del Procuratore Generale della Corte di Appello di Genova, costituisce un’efficace testimonianza del costante e perenne presidio a tutela del tessuto sociale e dell’integrità del sistema economico-finanziario del Paese assicurato dal Corpo della Guardia di Finanza, volto a garantire, anche dopo anni ed in fase di esecuzione della condanna, grazie all’efficacia della misura patrimoniale per “sproporzione” prevista dall’art. 240 bis del codice penale – il recupero di ricchezze illecitamente accumulate, così da restituirle a beneficio della collettività.

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  • Spezia GDF sequestra 12 kg di melassa da narghilè

    Spezia GDF sequestra 12 kg di melassa da narghilè

    Gdf sequestrati 12 kg melassa da narghilè 
Golfo del Poeti news

    Alla Spezia ristoranti multati e sequestrati melassa da narghilè importata di contrabbando

    Utilizzavano senza autorizzazione i narghilè all’interno dei propri ristoranti consentendone l’utilizzo ai propri clienti. La scoperta dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza della Spezia e dei Funzionari dell’Ufficio Monopoli per la Liguria di ADM Sezione della Spezia che hanno sequestrato 12 kg di melassa da narghilè importata di contrabbando e priva del previsto sigillo di Stato. A ciascuno dei gestori delle attività commerciali sono state irrogate sanzioni amministrative il cui ammontare varia da 5.000 a 50.000 euro. 

    I luoghi da controllare sono stati selezionati anche attraverso una mirata analisi di siti web e pagine social sulle quali veniva pubblicizzato questa particolare tipologia di servizio in aggiunta alle tradizionali consumazioni tipiche dei bar o ristoranti. Il consumo di melassa da fumare tramite narghilè è sempre più richiesto dai clienti di qualsiasi età, con un trend in forte crescita anche nel nostro Paese.

    La normativa in vigore prevede che gli esercenti debbano dotarsi delle autorizzazioni previste (“patentino speciale”, titolo autorizzativo rilasciato dall’Agenzia Dogane e Monopoli) altrimenti rischiano multe salate e, in alcuni casi, anche la denuncia per contrabbando. 

    L’attività di controllo posta in essere dai militari del Nucleo Mobile della Guardia di Finanza e dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, si inserisce in un più ampio dispositivo di presidio del territorio mediante una costante e mirata azione finalizzata al contrasto dei multiformi illeciti economico-finanziari, come quelli connessi al commercio di generi sottoposti al monopolio dello Stato. Le attività di controllo della specie, che testimoniano la perfetta sinergia operativa che contraddistingue l’operato dei due Enti, di recente suggellata anche dalla sottoscrizione di un Protocollo nazionale d’intesa relativo ai rapporti di collaborazione, rappresentano anche un efficace presidio per la tutela della salute e sicurezza della collettività, in quanto l’esperienza operativa ha fatto registrare talvolta l’utilizzo di prodotti spesso non conformi ai parametri di salubrità previsti dalla normativa europea e come tali di sicuro pericolo per i consumatori.

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  • Frodi finanziarie: 55 denunce per riciclaggio – reddito di cittadinanza

    Frodi finanziarie: 55 denunce per riciclaggio – reddito di cittadinanza

    GDF SPEZIA
NOTIZIE GOLFO DEI POETI NEWS

    Maxi controlli della Guardia di Finanza

    I finanzieri del Comando Provinciale di La Spezia, nel corso di un servizio volto al contrasto delle truffe in materia di reddito di cittadinanza, hanno denunciato alla competente Autorità Giudiziaria 32 soggetti di nazionalità rumena che, indebitamente, hanno percepito tale beneficio economico per un importo complessivo di circa 300 mila euro, 17 soggetti per il reato di sostituzione di persona e 6 per il reato di riciclaggio, per un totale complessivo di 55 soggetti denunciati.

    I finanzieri della Compagnia di Sarzana, attraverso un capillare controllo del territorio nonché un’accurata attività info-investigativa di iniziativa, hanno individuato numerosi soggetti di nazionalità rumena recarsi, più volte, in diversi uffici postali al fine di ritirare la carta del reddito di cittadinanza.

    I numerosi appostamenti nei pressi dei molteplici uffici postali e i successivi approfondimenti investigativi, hanno permesso di appurare che tali soggetti non erano in grado né di parlare né di comprendere la lingua italiana e, per ovviare a ciò, si facevano accompagnare da un loro connazionale che poteva fungere da “traduttore” nei dialoghi con gli operatori postali.

    Tale circostanza ha fatto presumere agli investigatori del Corpo la possibile mancanza del requisito della residenza in Italia da almeno 10 anni e, pertanto, sono state intraprese ulteriori accurate attività di indagine. 

    I successivi accertamenti, eseguiti attraverso le numerose banche dati in uso al Corpo, hanno permesso di appurare che sia le DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) che le domande di Reddito di cittadinanza presentate dai soggetti rumeni, riportavano false informazioni al fine di risultare cittadini italiani e percepire illecitamente il beneficio economico.

    I soggetti che hanno indebitamente percepito il reddito di cittadinanza sono stati, quindi, denunciati alla Procura della Repubblica della Spezia per le violazioni previste dall’art. 7 del D.L. n. 4/2019, che sanziona con la reclusione da due a sei anni chiunque percepisca indebitamente tale beneficio. I finanzieri hanno, poi, segnalato alla competente Direzione Provinciale dell’INPS le medesime persone al fine di procedere al blocco dei contributi richiesti, evitando che venissero erogati indebitamente ulteriori 168.106 euro

    Gli sviluppi investigativi effettuati dai finanzieri hanno permesso di portare alla luce un vero e proprio sistema organizzato in cui gli indebiti percettori del reddito, grazie alla connivenza con altri soggetti, provvedevano immediatamente ad eseguire operazioni di ricarica delle proprie PostePay private scaricandole interamente del sussidio pubblico pre caricato. 

    L’attività ha, quindi, permesso di individuare ulteriori sei soggetti (sia italiani che rumeni) che, attraverso le movimentazioni monetarie ed i massicci prelievi di denaro contante, si sono resi responsabili del reato di riciclaggio (art. 648 bis) essendosi appropriati della somma di 105.250 euro e di nr. 17 soggetti, deferiti all’A.G. per il reato di sostituzione di persona (art. 494 c.p.), che prestavano la loro identità al fine di poter eseguire le operazioni di cui sopra.

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  • Bancarotta fraudolenta: GDF sequestra beni a coppia spezzina

    Bancarotta fraudolenta: GDF sequestra beni a coppia spezzina

    GDF BANCAROTTA FRAUDOLENTA 
NOTIZIE GOLFO DEI POETI NEWS

    Il Comando Provinciale della Spezia ha eseguito un sequestro preventivo di circa 610.000 euro nei confronti di una coppia, marito e moglie. I soggetti sono stati iscritti nel registro degli indagati per le ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, relative alla gestione della società da loro costituita, attiva nel settore dell’arredamento di imbarcazioni di lusso.

    Le indagini, condotte sotto la supervisione della Procura di La Spezia, hanno consentito di ipotizzare, sulla base di gravi indizi di colpevolezza, che i due imprenditori abbiano compiuto operazioni dolose. Tali azioni hanno provocato il dissesto della società da loro amministrata, portandola a essere posta in liquidazione alla fine del 2019.

    Nel dettaglio, il disegno criminoso orchestrato dalla coppia sembra aver coinvolto l’utilizzo di una prima società, costituita nel 2011, per eseguire lavori di arredo su lussuosi yacht prodotti da uno dei principali cantieri navali spezzini. Secondo quanto ricostruito dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, la coppia avrebbe sistematicamente omesso il versamento di imposte, contributi e ritenute d’acconto, accumulando un importo complessivo di circa 480.000 euro.

    Successivamente, la prima società è stata posta in liquidazione al fine di costituirne una seconda nel 2019. In questo processo, sono stati trasferiti dipendenti, commesse e attrezzature a favore della nuova entità, mantenendo invariata la sede legale e l’ubicazione degli uffici.

    Oltre al debito accumulato verso l’erario, si individuava altresì la sottrazione di un importo superiore a 130.000 euro, considerato come il presunto guadagno derivante dal reato. Questa somma era legata alle commesse precedentemente acquisite dalla prima società e poi trasferite a quella di nuova costituzione. La società appena creata procedeva effettivamente con l’esecuzione di tali lavori, incassando il corrispondente pagamento.

    Questi sono i motivi che hanno spinto l’Autorità Giudiziaria a emettere il decreto di sequestro preventivo, eseguito dalle Fiamme Gialle, con l’obiettivo di congelare le disponibilità presenti sui conti correnti, ammontanti a circa 142.000 euro. Il provvedimento ha coinvolto anche diversi immobili dal valore complessivo di circa 320.000 euro, un’auto del valore di circa 30.000 euro e una motocicletta stimata in circa 10.000 euro.

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  • GDF: truffa bonus facciate, sequestrati più di 830.000€ per lavori fantasma

    GDF: truffa bonus facciate, sequestrati più di 830.000€ per lavori fantasma

    Un sequestro di oltre 650.000 euro di crediti d’imposta inesistenti per interventi di riqualificazione edilizia di 6 immobili, tutti siti nel comune spezzino, è stato operato dai finanzieri del Comando Provinciale della Spezia, oltre al sequestro di oltre 180.000 euro ritenuti profitto del reato di truffa.

    Le indagini, coordinate dal Procuratore di La Spezia dott. Antonio Patrono, hanno permesso di ipotizzare, sulla base di gravi indizi di colpevolezza, i reati di truffa e di truffa aggravata continuata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in capo al titolare di una ditta individuale con sede a La Spezia, operante nel settore edile.

    Nello specifico, l’indagine ha permesso di appurare come, negli anni 2021 e 2022, l’imprenditore avrebbe indotto in errore l’amministrazione finanziaria, procurandosi un ingiusto profitto, con artifici consistiti nello stipulare contratti con 6 condominii di La Spezia relativi a lavori di riqualificazione edilizia rientranti tra quelli per cui era previsto un credito fiscale, accettando come corrispettivo dai condominii i relativi crediti per il recupero fiscale del costo di tali lavori in realtà mai eseguiti. Oltre a ciò, l’indagato avrebbe poi ceduto, dietro un corrispettivo di oltre 176.000 euro, tutti i predetti crediti fiscali.

    In uno specifico caso, poi, l’imprenditore avrebbe truffato gli inquilini di un condominio sito a Tellaro, poiché, senza avere realmente la possibilità e la volontà di eseguire lavori di riqualificazione edilizia, riusciva a stipulare un contratto con conseguente cessione del relativo credito per un importo superiore a 40.000 euro, oltre a ricevere un acconto di oltre 4.000 euro.

    Sono questi i motivi che hanno portato l’Autorità Giudiziaria ad emettere il decreto di sequestro preventivo eseguito dalle fiamme gialle, finalizzato al sequestro di tutti i crediti fiscali ceduti dai condominii in favore dell’indagato e delle somme, pari ad oltre 180.000 euro, ricevute dal medesimo soggetto e ritenute ingiusto profitto dei reati di truffa commessi.

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    La redazione

  • Spezia: GDF sequestro abitazioni e beni di lusso a uno spezzino

    Spezia: GDF sequestro abitazioni e beni di lusso a uno spezzino

    La Guardia di Finanza della Spezia ha sequestrato abitazioni di lusso, denaro, è un’auto per circa 8.800.000 euro, che sarebbe il valore del sequestro preventivo che i finanzieri del Comando Provinciale della Spezia hanno eseguito nei confronti di un soggetto spezzino finito nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta relativa alla gestione della società, di cui era amministratore, attiva nel settore della motoristica navale.

    Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore dott.ssa Monica Burani, hanno permesso di ipotizzare, sulla base di gravi indizi di colpevolezza, la distrazione fraudolenta, dalle casse societarie, della somma di quasi 9 milioni di euro. Le condotte contestate al rappresentante legale della società interessata hanno riguardato l’artefatta tenuta delle scritture contabili che, più volte nel corso degli anni, sono state rivisitate per camuffare il dissesto societario, la distribuzione degli utili non effettivamente conseguiti e lo svuotamento delle casse societarie a vantaggio dei propri conti correnti, utilizzando l’escamotage della motivazione degli “acconti per consolidato fiscale” versati alla società capogruppo, il cui dominus era il medesimo soggetto indagato.

    Nello specifico, gli elementi raccolti hanno permesso di evidenziare che i libri e le altre scritture contabili sono state tenute in modo tale da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio o del reale movimento degli affari: più volte i bilanci sono stati oggetto di imponenti rimaneggi di conto, passando da significativi utili di esercizi a perdite rilevanti. È stata inoltre individuata nel pagamento dell’I.R.E.S. la giustificazione per movimentare flussi monetari dall’azienda oggetto di indagine: la società decotta, avendo esercitato l’opzione della tassazione di gruppo, versava gli acconti I.R.E.S. alla consolidante trasferendole gli obblighi di pagamento tributari. Tuttavia, alla crescita dei debiti tributari accumulati sono corrisposte in misura proporzionale le uscite a titolo di rimborsi per “finanziamento socio” dalla capogruppo all’amministratore, contribuendo in tal modo alla distrazione del patrimonio sociale. 

    Sono questi i motivi che hanno portato l’Autorità Giudiziaria ad emettere il decreto di sequestro preventivo eseguito dalle fiamme gialle, finalizzato all’ablazione delle disponibilità presenti sui conti correnti e nelle cassette di sicurezza, oltre che di due immobili di pregio siti in Porto Cervo, del valore di circa 2.100.000 euro e Cortina d’Ampezzo, del valore di circa 1.500.000 euro e di un’autovettura di valore superiore a 50.000 euro, fino a concorrenza della somma distratta.

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  • GDF La Spezia: tutela dei lavoratori e dei clienti

    GDF La Spezia: tutela dei lavoratori e dei clienti

    Controlli della GDF nelle attività commerciali

    La Guardia di Finanza della Spezia, atteso l’ingente afflusso turistico nelle aree interne e sui litorali marini della provincia, ha anche quest’anno intensificato, per tutto il periodo estivo, le attività operative di competenza, finalizzate al contrasto ed alla prevenzione delle violazioni in materia penal-tributaria

    Sotto il coordinamento del Comando Provinciale, il Gruppo della Spezia e la Compagnia di Sarzana hanno approfondito diverse segnalazioni e input operativi, concentrandosi su tutti quegli aspetti che creano maggiore allarme economico quali ad esempio la lotta ai traffici illeciti, all’abusivismo ed al lavoro irregolare al fine di contrastare, in particolare, il disequilibrio tra operatori regolari e irregolari, acuito nel peculiare contesto estivo dalla tendenza all’aumento degli introiti “in nero”

    Sul punto, peraltro, non può sottacersi come, da inizio luglio e per tutto agosto, molte sono le segnalazioni prodotte da cittadini e turisti , tutte poi puntualmente verificate dai Reparti del Corpo circa il rifiuto da parte di taluni esercenti di accettare pagamenti elettronici mediante POS, ovvero inerenti l’omessa registrazione dei corrispettivi riscossi per la cessione di beni e/o servizi, così come rilevata attraverso il conseguente mancato rilascio di documentazione commerciale. 

    Nel complesso sono oltre 400 gli operatori economici controllati dai Finanzieri, che hanno così identificato più di 100 lavoratori dipendenti – 22 dei quali constatati come impiegati in nero o comunque irregolari – e sanzionato oltre 160 esercenti per mancata registrazione di corrispettivi e/o per inadempienza all’incasso con POS. 

    L’intensificazione delle attività finora posta in essere dalle Fiamme Gialle ha portato altresì al sequestro di oltre 300 prodotti recanti marchi contraffatti e/o non sicuri e di circa 3 etti di sostanze stupefacenti tra cocaina, hashish e marijuana.

    La Compagnia di Sarzana poi, grazie ad un attento quanto capillare controllo economico del territorio posto in essere lungo il litorale ricompreso tra Lerici e Marinella di Sarzana, è riuscita ad individuare e porre sotto sequestro un parcheggio abusivo dell’estensione di 314 mq; ancora, i militari sarzanesi, nel corso dell’effettuazione di controlli a stabilimenti balneari e ristoranti, hanno sequestrato più di 80 chilogrammi di mitili commercializzati in totale assenza di etichettatura e rintracciabilità.

    Le attività complessivamente poste in essere nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di istituto per il corrente periodo estivo dimostrano come il Corpo della Guardia di Finanza sia in grado di colpire nella loro globalità attraverso un’impronta a carattere trasversale, radicata su espresse e consolidate professionalità tutti quei fenomeni che costituiscono ostacolo alla crescita ed alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale, su cui basare lo sviluppo di una società più equa ed attenta alle necessità di ciascuno.

    La redazione

  • Guardia di Finanza: controlli prezzi carburanti mese agosto

    Guardia di Finanza: controlli prezzi carburanti mese agosto


    Controlli su strade e autostrade durante esodo/controesodo

    Nel mese di agosto e soprattutto nel periodo ferragostano e del “controesodo” estivo, la Guardia di finanza ha intensificato i controlli in materia di prezzi dei carburanti al consumo eseguendo 2.424 interventi e riscontrando irregolarità in 659 casi, nei confronti di:

    • 171 distributori operanti sulle autostrade;
    • 2.253 impianti attivi sulla restante rete stradale.
      Le attività di controllo hanno portato alla contestazione di 1.439 violazioni, di cui:
    • 570 per mancata esposizione dei prezzi e/o difformità di quelli praticati rispetto a quelli indicati;
    • 869 per inosservanza degli obblighi di comunicazione all’“Osservaprezzi carburanti”, istituito presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
      Si tratta di un piano d’azione che impegna i Reparti operativi ubicati su tutto il territorio nazionale e proseguirà fino al termine dell’anno, finalizzato a verificare il rispetto degli obblighi di comunicazione dei prezzi praticati, mediante il portale “Osservaprezzi carburanti” nonché di esposizione degli stessi presso il luogo di esercizio, attraverso apposita cartellonistica, unitamente all’indicazione del prezzo medio.
      Il dato del prezzo medio è determinato su base regionale per gli impianti di distribuzione attivi sulla rete stradale, mentre è calcolato su base nazionale per i punti di rifornimento situati in ambito autostradale.
      Le attività ispettive sono state anche indirizzate a verificare il corretto assolvimento degli obblighi fiscali, il regolare funzionamento dei sistemi di erogazione e la qualità del prodotto venduto nonché ad acquisire elementi utili per accertare eventuali ipotesi di condotte lesive della libera concorrenza.

    I soggetti da controllare sono accuratamente preselezionati attraverso mirate analisi sviluppate, a livello centrale, dalla Componente speciale del Corpo. Le posizioni in capo alle quali, all’esito di tali elaborazioni, emergono più elevati profili di rischio sono sottoposte a ulteriori approfondimenti, realizzati mettendo a sistema il patrimonio informativo costituito dalle notizie assunte nell’ambito del controllo economico del territorio, quotidianamente posto in essere per garantire la sicurezza economico-finanziaria del Paese.

    La redazione