Un operaio edile di origini tunisine, già indagato per maltrattamenti, ha ucciso la moglie a coltellate e poi si è suicidato con la stesso coltello. Dalle prime ricostruzioni, sembra che l’uomo fosse soggetto a un provvedimento di divieto di avvicinamento a causa delle violenze denunciate dalla moglie, provvedimento che ha infranto senza esitazione.
La tragedia è avvenuta in una palazzina a Riccò del Golfo, nello spezzino. I carabinieri, insieme al medico legale Susanna Gamba, sono sul posto per ricostruire i fatti.
La coppia viveva in una casa popolare assegnata l’estate scorsa ed era residente a Riccò del Golfo da circa quindici anni. Avevano due figli adolescenti, un maschio e una femmina, che non erano presenti in casa al momento dell’accaduto.
L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto “femminicidio” come parola dell’anno 2023. La scelta è stata motivata dalla necessità di porre l’attenzione sul fenomeno della violenza di genere, in particolare sulla sua forma più estrema, ovvero l’uccisione di una donna per motivi legati al suo sesso.
Dal dizionario Treccani definizione della parola: femminicìdio s. m. – Termine con il quale si indicano tutte le forme di violenza contro la donna in quanto donna, praticate attraverso diverse condotte misogine (maltrattamenti, abusi sessuali, violenza fisica o psicologica), che possono culminare nell’omicidio.
La parola “femminicidio” è un neologismo di origine latina, composto da “femmin-” (femmina) e “-cidio” (uccisione). La prima volta che la parola “femminicidio” è stata utilizzata in un contesto accademico è stata nel 1992, in un articolo della criminologa femminista Diana E. H. Russell. Russell ha definito il femminicidio come “l’uccisione didonne da parte di uomini in quanto donne”. Il termine fa la sua comparsa nella nostra lingua solo nel 2001 ed è stato registrato nei Neologismi Treccani nel 2008.
In Italia, il numero di femminicidi è in aumento negli ultimi anni. Nel 2023, sono stati registrati 113 casi, un aumento del 10% rispetto al 2022.
La scelta di “femminicidio” come parola dell’anno da parte della Treccani è un atto importante che contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema grave e diffuso. La parola “femminicidio” aiuta a comprendere che l’uccisione di una donna non è un semplice crimine, ma un atto di violenza misogina e patriarcale che va combattuto.
Il fenomeno del femminicidio, è infatti, strettamente intrecciato con una mentalità patriarcale che, purtroppo, persiste tuttora in Italia e in molte parti del mondo. Questa connessione rivela una triste realtà in cui le disuguaglianze di genere, il controllo maschile e una visione retrograda della donna contribuiscono a creare un ambiente fertile per la violenza contro le donne, ma di questo ne parleremo in un altro articolo dedicato.
La Treccani ha inoltre lanciato una campagna di comunicazione #leparolevalgono, volta a promuovere un uso corretto e consapevole della lingua. La campagna si concentra su alcune parole che sono legate a temi importanti, come la violenza di genere, il razzismo e l’omofobia.
Il femminicidio ha un impatto devastante sulle donne e sulle loro famiglie. Le donne che sono uccise dai loro partner o da altri uomini spesso hanno subito anni di abusi prima della loro morte. I loro familiari devono affrontare il dolore e il trauma della perdita di una persona cara, spesso in circostanze terribili.
Esistono diverse cose che possono essere fatte per combattere il femminicidio (anche se c’è ancora da lavorare parecchio). Tra queste:
Educazione: già dalla tenera è importante educare i bambini ad avere rispetto per le donne. Questo perché quando sono piccoli imparano dai modelli che girano intorno a loro. Se i bambini vedono gli adulti trattare le donne con rispetto, è più probabile che imparino a fare lo stesso.
Legislazione: le autorità devono indagare sulla denuncia rapidamente e in modo efficace. Ciò aiuterà a garantire che la donna non si debba sentire in pericolo e che l’autore della violenza venga subito allontanato senza possibilità di avvicinarsi, cosa che però spesso non accade.
Supporto alle vittime: è importante fornire supporto alle donne che hanno subito violenza.
La scelta di “femminicidio” come parola dell’anno da parte della Treccani è un passo importante nella lotta contro questo fenomeno. La parola aiuta a sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema grave e diffuso che non si riesce ancora ad abbattere.
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Nel nulla da 12 giorni insieme al marito dal Cremonese, Rossella Cominotti, 53 anni, è stata scoperta senza vita ieri mattina in una camera d’albergo a Mattarana, frazione di Carrodano nella provincia della Spezia, dal personale addetto alle pulizie. Questo tragico episodio la rende la 110ma vittima di femminicidio nel nostro Paese nel corso del 2023.
Secondo gli inquirenti, il coniuge, Alfredo Zenucchi, 57 anni, sarebbe il responsabile dell’omicidio. L’uomo è stato fermato in Lunigiana dopo una breve fuga e ha confessato il crimine alle forze dell’ordine. La coppia avrebbe apparentemente deciso di compiere un gesto estremo insieme, ma, dopo aver ucciso la moglie, Zenucchi non sarebbe riuscito a togliersi la vita e avrebbe preferito fuggire. Al momento, il movente di questo drammatico episodio rimane avvolto nel mistero, lasciando molte domande senza risposta.
Il corpo della vittima è stato trovato sul letto, riverso e con profonde ferite da taglio, accanto a un rasoio a mano libera, probabilmente l’arma del delitto utilizzata dall’omicida per colpire ripetutamente. Il marito è stato fermato mentre guidava un’auto durante un posto di blocco dei carabinieri a Terrarossa, nel Comune di Licciana Nardi, provincia di Massa Carrara. Senza opporre resistenza, è stato immediatamente sottoposto a interrogatorio. La coppia, residente a Cavatigozzi alle porte di Cremona e proprietaria di un’edicola nel centro di Bonemerse di fronte al palazzo del Comune, non era più stata vista da circa due settimane. Una parente di Rossella aveva lanciato un appello disperato su Facebook nelle ultime ore, sottolineando che “in famiglia c’è molta apprensione” riguardo al destino della donna.
Siamo alla ricerca di Rossella, “assente da casa insieme al marito da ben 12 giorni,” ha scritto. “La coppia risiede a Bonemerse, ma i loro telefoni non rispondono più né a chiamate né a messaggi su whatsapp. Per favore, dateci una mano.”
Successivamente, è stata fatta la terribile scoperta del cadavere di Rossella. Si è poi scatenata una caccia all’uomo tra Liguria e Toscana dopo una fuga che, sorprendentemente, non era neanche organizzata. La fuga, infatti, è durata solo una manciata d’ore.
Il cadavere di Rossella Cominotti, una turista di 53 anni originaria di Cavatigozzi in provincia di Bergamo, è stato scoperto stamani verso le 9 nella stanza di un hotel a Mattarana, una frazione della Spezia, dall’inserviente incaricato della pulizia della stanza. La donna presentava profonde ferite causate da un’arma da taglio.
Sul luogo del ritrovamento del cadavere sono intervenuti i magistrati, i carabinieri di Borghetto Vara, la polizia provinciale della Spezia, il personale del 118 di Brugnato e la Croce Rossa di Sesta Godano. I titolari dell’albergo hanno espresso parole di sconvolgimento di fronte alla tragica situazione.
La locanda dove alloggiava la coppia
Il marito, Alfredo Zenucchi, 57 anni, si è allontanato con la propria auto, una C3 bianca. È stato successivamente rintracciato in Lunigiana e attualmente è sottoposto a interrogatorio da parte degli inquirenti alla Spezia.
La coppia alloggiava nella locanda da una settimana e avrebbe dovuto ripartire oggi. Considerando che in inverno la locanda è solitamente frequentata da operai, è già strano che la coppia avesse scelto di alloggiare in questo posto.
Le immagini catturate dalle telecamere posizionate nelle vicinanze dell’albergo sono state un ausilio per gli investigatori.
Nel cremonese, la coppia, che gestisce l’edicola in centro a Bonemerse di fronte al palazzo comunale, non si vedeva più da 12 giorni. La loro attività è stata chiusa senza preavviso. La cugina della donna ha pubblicato un post su Facebook, invitando chiunque avesse notizie della coppia a farsi avanti: “I telefoni”, si legge nel post, “non ricevono più chiamate e neanche WhatsApp funziona. Le forze dell’ordine sono da giorni al lavoro e in famiglia c’è molta preoccupazione”.