Categoria: Liguria Gate

  • Giovanni Toti: pranzo relax dopo i colloqui romani

    Giovanni Toti: pranzo relax dopo i colloqui romani

    ESCLUSIVA: Golfo dei Poeti news

    Finalmente una mezza giornata di relax a Fiumaretta, sulla sponda sinistra del fiume Magra, per l’ex presidente della Liguria Giovanni Toti. Dopo quasi tre mesi di domiciliari nella sua abitazione di Ameglia (Sp) e dopo i suoi colloqui romani con il centrodestra, Toti si è concesso un pranzo nel suo ristorante preferito, Bagno San Marco, in compagnia della moglie Siria Magri, dell’assessore alle Infrastrutture Giacomo Raul Giampedrone (suo amico di lunga data) e del codirettore di Libero Pietro Senaldi e signora. Non possiamo conoscere gli argomenti delle loro conversazioni, ma li abbiamo visti rilassati e sorridenti. Evidentemente gli incontri con i suoi alleati gli hanno dato una certa tranquillità.

    Giovanni Toti a Fiumaretta  ex presidente 
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    L’ex presidente della Regione Liguria.

    Giovanni Toti a Fiumaretta 
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    Toti e moglie a Fiumaretta.

    Giovanni Toti a Fiumaretta 
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    Toti, la moglie e Giampedrone in attesa
    dell’arrivo di Senaldi e moglie.

    Giovanni Toti a Fiumaretta Aleglia
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    Il codirettore di Libero Pietro Senaldi.

    Giovanni Toti a Fiumaretta 
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    Pranzo con amici per Giovanni Toti.

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    Luisa Fascinelli

  • Gip: no a Toti di retrodatare iscrizione al registro indagati

    Gip: no a Toti di retrodatare iscrizione al registro indagati

    Giovanni Toti
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    Il governatore Toti, agli arresti domiciliari dal 7 maggio per corruzione, attraverso il suo avvocato Stefano Savi, ha richiesto il 22 maggio l’applicazione della Riforma Cartabia. In particolare è stato chiesto di retrodatare la sua iscrizione nel registro degli indagati, nel contesto dell’inchiesta sul voto di scambio aggravato da circostanze mafiose, al 2020 o al massimo al 2021, invece che al 2023.

    Se il giudice non avesse respinto la richiesta, sarebbero state invalidate una serie di intercettazioni effettuate durante le indagini recenti.

    In questo modo, le indagini avrebbero dovuto concludersi prima e tutti gli atti, incluse numerose intercettazioni, compiute successivamente a tale termine sarebbero state annullate. Tra queste vi era una conversazione con il suo allora capo di gabinetto Matteo Cozzani (anch’egli ai domiciliari) in cui discutevano di contattare i fratelli Angelo e Maurizio Testa (anch’essi indagati). “Mi squartano”, aveva risposto Cozzani, al che Toti aveva replicato, “ma perché non gli abbiamo dato dei soldi?”.

    Il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni ha respinto l’istanza, spiegando innanzitutto che il procedimento è stato avviato prima dell’introduzione della riforma Cartabia, la quale non è quindi applicabile. Inoltre, ha sottolineato che il nuovo comma 1 bis dell’articolo 335 del codice di procedura penale prevede che il pubblico ministero deve procedere all’iscrizione del nome della persona a cui è attribuito il reato soltanto quando risultino “indizi a suo carico e non meri sospetti”.

    Il giudice ha evidenziato che l’iscrizione del nome di una persona nel registro degli indagati, data la delicatezza dell’atto e le conseguenze che ne derivano, deve essere basata su un attento scrutinio degli atti. Questo processo può richiedere valutazioni complesse e un approfondito studio e controllo della documentazione acquisita, da valutare in modo unitario.

    Nel frattempo, Paolo Emilio Signorini (ex presidente dell’autorità portuale ed ex amministratore delegato di Iren) ha presentato, tramite i suoi avvocati Mario ed Enrico Scopesi, appello contro la revoca degli arresti domiciliari, per il riesame dovranno attendere circa un mese.

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    La redazione

  • Matteo Cozzani si dimette da capo gabinetto di Toti

    Matteo Cozzani si dimette da capo gabinetto di Toti

    Matteo Cozzani
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    Matteo Cozzani e Giovanni Toti alle spalle sullo yacht di Spinelli (by Ansa)

    La giunta della Regione Liguria comincia a sgretolarsi, il 4 giugno previsto anche il voto di sfiducia per il presidente Toti


    Matteo Cozzani si è ufficialmente dimesso dall’incarico di capo di gabinetto della Regione Liguria. L’ex sindaco di Portovenere è agli arresti domiciliari dal 7 maggio è indagato per corruzione dalle procure della Spezia e Genova. Nell’indagine genovese è accusato anche di voto di scambio aggravato dall’aver agevolato la mafia.

    Cozzani era diventato uomo di fiducia e braccio destro di Giovanni Toti durante le elezioni regionali del 2020. L’11 maggio, giorno del suo interrogatorio di garanzia, davanti al gip si era avvalso della facoltà di non rispondere e aveva espresso l’intenzione di dimettersi dal suo incarico di capo gabinetto della giunta di centro destra della Regione Liguria.
    L’inchiesta principale è scattata dalla procura della Spezia a causa delle continue proteste per salvare l’isola Palmaria (proprio davanti a Porto Venere).

    Toti commentò: “Vogliamo che la Palmaria diventi la Capri della Liguria“. In tutta questa faccenda gli ambientalisti si opposero alla cementificaziione e si rivolsero ai magistrati. Così, il pubblico ministero della Spezia cominciò a indagare e scopri ben altro: un’ampia rete di affari con giri di denaro in cambio di favori. Da quel momento l’inchiesta si spostò anche al capoluogo inviando gli atti alla Procura di Genova.

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    La redazione

  • Liguria gate: attesa per l’interrogatorio di Spinelli

    Liguria gate: attesa per l’interrogatorio di Spinelli

    Toti Signorini
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    Dopo l’interrogatorio no-stop di Giovanni Toti, giovedì scorso, è prevista questa mattina un altro momento chiave per l’inchiesta per corruzione che dal 7 maggio sta sconvolgendo la Liguria, l’interrogatorio dell’ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini, che dal carcere di Marassi a Genova ha chiesto di essere sentito dai pm.

    Dalla sua residenza ad Ameglia (Sp), dove è agli arresti domiciliari, il governatore Toti attende di capire che cosa dirà ai giudici Signorini.

    L’ex numero uno del porto e poi AD di Iren, sospeso da tutte le funzioni, aveva preso tempo di fronte al gip per leggere attentamente le carte dell’accusa e definire la sua strategia difensiva. Ora è pronto a fornire la sua versione dei fatti. Signorini è accusato di aver preso soldi, alloggi extra lusso a Montecarlo ed altro, dall’imprenditore Spinelli, in cambio di agevolazioni all’interno del porto di Genova.

    L’accusa vuole capire se Paolo Emilio Signorini abbia subito pressioni da Giovanni Toti e da Aldo Spinelli per indirizzare le pratiche nella direzione desiderata da questi ultimi, oppure se abbia agito secondo logica e regole, senza farsi influenzare dalle richieste dell’imprenditore. Al centro dell’interrogatorio ci sarà lo svolgimento delle sedute del comitato portuale, che, dopo diverse tensioni, ha alla fine approvato la concessione.

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    La redazione

  • Toti interrogatorio fiume: 17 pagine per difendersi dalle accuse

    Toti interrogatorio fiume: 17 pagine per difendersi dalle accuse

    Toti in auto con la finanza 
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    Non è mia intenzione sottrarmi al Vostro esame, ma oggi, così come in futuro, vi è da parte mia la ferma volontà di collaborare, con trasparenza ed onestà, alla ricostruzione della Verità nel supremo interesse della Giustizia, per restituire alla mia figura di uomo e di servitore dello Stato la Dignità che ho costantemente cercato di preservare. (Cit Governatore Toti nel suo memoriale)


    Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti si trova agli arresti domiciliari dal 7 maggio, accusato di corruzione e falso.

    L’interrogatorio si è tenuto presso la sede del Roan della Guardia di Finanza di Genova, in un’area inaccessibile alle telecamere all’interno del porto, è durato più di otto ore e si è svolto davanti ai pm Luca Monteverde, Federico Manotti e Vittorio Ranieri Miniati. Toti, assistito dall’avvocato Stefano Savi, avrebbe risposto a tutte le 180 domande, secondo quanto emerso, respingendo ogni accusa. Il governatore ha inoltre presentato una memoria difensiva di 17 pagine, in cui nega qualsiasi connessione tra i finanziamenti ricevuti dagli imprenditori, in particolare da Aldo Spinelli, e gli incontri che sarebbero serviti a favorire alcune pratiche, ribadendo di aver operato esclusivamente nell’interesse pubblico.

    Prelevato in mattinata dalla sua abitazione di Ameglia, nello Spezzino, Toti è arrivato poco prima delle 11 a bordo di un’auto nera ed è uscito dopo le 20 sullo stesso veicolo, per tornare nuovamente alle 21:30 nella sua residenza.

    Per visionare il memoriale qui di seguito

    Nelle prossime ore il legale di Toti, Giovanni Savi, presenterà alla gip Paola Faggioni l’istanza per la revoca degli arresti domiciliari

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  • Liguria Gate: Toti sarà interrogato giovedì 23 maggio

    Liguria Gate: Toti sarà interrogato giovedì 23 maggio

    Giovanni Toti
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    Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, attualmente agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione e falso, sarà interrogato dai magistrati genovesi giovedì 23 maggio. La sede dell’interrogatorio, che sarà condotto dai pm Luca Monteverde e Federico Manotti, non è stata ancora comunicata.

    Toti aveva deciso di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Paola Faggioni, dichiarando di voler prima esaminare il corposo fascicolo dell’indagine.

    Nei prossimi giorni, anche il sindaco di Genova, Marco Bucci, e l’armatore Gianluigi Aponte saranno ascoltati come persone informate sui fatti.

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  • Diga foranea Genova presidente (Piana): i lavori seguono cronoprogramma

    Diga foranea Genova presidente (Piana): i lavori seguono cronoprogramma

    Diga foranea Genova
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    I lavori per la nuova Diga foranea di Genova proseguono in base al cronoprogramma. Si tratta di un’infrastruttura strategica per l’intero continente europeo. Davanti a noi abbiamo un cambiamento epocale, un appuntamento con la storia che non possiamo mancare. La Diga non è di destra, né di sinistra, tantomeno di qualche operatore in particolare ma è di tutti i liguri e degli italiani. L’obiettivo è quello di creare le condizioni adeguate per sostenere l’economia nazionale e internazionale affinché si generi benessere per la collettività”. Così il presidente ad interim (Piana) nel corso del Consiglio regionale
    Il lavoro del Commissario – continua – sta procedendo a pieno ritmo. Riteniamo quindi fondamentale procedere sul cofinanziamento di Regione Liguria per 57 milioni di euro al fine di garantire la completa copertura economica della seconda fase dei lavori, assicurando la continuità costruttiva dell’opera, in parallelo alla prima fase. Un risultato che ottimizzerà le risorse nel pieno rispetto degli impegni presi dalla Regione Liguria con i ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia e delle Finanze, con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e con struttura commissariale. Per questo chiediamo a tutti una politica responsabile e condivisa a vantaggio del nostro territorio”. L’opera ha un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro ed è finanziata per 1,223 miliardi con fondi statali tra cui Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari, Fondo Infrastrutture e legge n.56 del 2024. La differenza, pari a 77 milioni di euro, viene coperta col Disegno di Legge 179 con 57 milioni a carico della Regione Liguria e 20 milioni a carico dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.

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  • Regione Liguria il presidente ad interim Piana: andiamo avanti

    Regione Liguria il presidente ad interim Piana: andiamo avanti

    Piana Regione Liguria 
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    Il presidente a interim Piana (foto Fb)

    “Secondo quando stabilito dal comma secondo dell’art. 41 dello Statuto della Regione, ho assunto ad interim le funzioni di Presidente della Giunta Regionale. Con senso di grande responsabilità per le funzioni attribuitemi dalla Carta statutaria, promulgata nel mese di maggio dell’anno 2005, e nella consapevolezza di essere chiamato a svolgere un compito importante e cruciale, nell’interesse dell’intera comunità regionale, mi preme esprimere innanzitutto un pensiero di vicinanza al presidente, auspicando che, rispetto alle note vicende che lo riguardano, venga fatta chiarezza nel più breve tempo possibile. L’attività della Regione proseguirà, senza soluzione di continuità, nel solco di un percorso che, in quasi due lustri di amministrazione, ha segnato un vero e proprio cambio di passo nella nostra economia e ha determinato una crescita record del nostro PIL, nell’ultimo triennio, in diversi settori chiave dello sviluppo del Paese. Ora, ben consapevole della difficoltà di questo momento, occorre sostenere questo cambio di passo continuando con gli investimenti, con il raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che per la Liguria rappresenta un’opportunità imperdibile e storica proseguendo con le attività amministrative della Regione.
    La politica, che sia di governo o di opposizione, nel quadro di un dibattito democratico, deve continuare a impegnarsi a fondo, nel rispetto dei principi di programmazione, di partecipazione e di autonomia degli enti locali”. Così il presidente ad interim della Regione Liguria intervenuto in apertura della seduta del 14 maggio del Consiglio regionale.

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  • Arresti domiciliari per Giovanni Toti Presidente della Regione Liguria

    Arresti domiciliari per Giovanni Toti Presidente della Regione Liguria

    Terremoto in Regione Liguria – perquisizioni in corso negli uffici del Consiglio Regionale

    Nessun comunicato è stato emesso da Regione Liguria e Comune delle Spezia

    Misure cautelari anche per Paolo Emilio Signorini, già presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, e per gli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli, Mauro Vianello, per il consigliere di amministrazione di Esselunga, Francesco Moncada e per Matteo Cozzani, capo di gabinetto del presidente della Regione.

    Gli altri destinatari dell’ordinanza sono Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, e di Venanzio Maurici. Signorini, indagato per corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, e’ destinatario di una misura della custodia cautelare in carcere, mentre per Toti sono stati disposti gli arresti domiciliari per gli stessi reati.

    Presidente Regione commenta dopo arresto: siamo tranquillissimi

    In un hotel di Sanremo questa mattina è stata notificata l’ordinanza dalla Guardia di finanza. Il governatore stamani avrebbe dovuto partecipare a una conferenza stampa in occasione dell’incontro tra Flavio Briatore e il sindaco di Ventimiglia Di Muro. Gli uomini della Guardia di Finanza hanno atteso il governatore, concedendogli il tempo necessario per prepararsi prima di scendere. Successivamente, lo hanno accompagnato all’esterno dell’hotel dove erano parcheggiate le auto d’istituto

    La Guardia di finanza, secondo quanto si apprende, ha effettuato anche una serie di perquisizioni e acquisizioni nell’appartamento genovese di Giovanni Toti, in piazza Piccapietra, alla presenza dello stesso governatore. Con il presidente della Regione dovrebbe trovarsi anche il suo avvocato Savi.

    Arresti domiciliari anche per Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro di Toti. E’ accusato di corruzione elettorale, aggravato dalla circostanza di cui all’art. 416-bis.1 c.p. perché, per l’accusa, avrebbe agevolato l’attività di Cosa Nostra. In particolare avrebbe agevolato il clan Cammaratadel mandamento di Riesi (Caltanissetta) con proiezione nella città di Genova. E’ accusato anche di corruzione per l’esercizio della funzione. 

    Nello specifico, le accuse riguardano la promessa di posti di lavoro e appartamenti di edilizia residenziale migliori per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità di Riesi (Caltanissetta) di Genova (almeno 400 preferenze) verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente” e verso l’indagato Stefano Anzalone e alcuni altri candidati della predetta lista non sottoposti a indagini. 

    Ai domiciliari anche il terminalista genovese Aldo Spinelli. In carcere invece l’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, oggi amministratore delegato di Iren. Secondo l’inchiesta, l’imprenditore avrebbe dato soldi a Toti per ottenere in cambio favori come la concessione a Spinelli per le aree del terminal Rinfuse.

    Nell’ambito dell’inchiesta della procura di Genova su un giro di corruzione, è indagato anche Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A.. Moncada, sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale con l’accusa di corruzione. Stessa misura per Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare, figlio di Aldo Spinelli, e per Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto di Genova, accusato di corruzione nei confronti di Signorini, ex presidente del porto.

     Al Presidente Toti si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte di più impegni: quelli di “trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”; agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali; velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli.) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2.12.2021; assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22); assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI), 3 ; agevolare l’imprenditore nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione in data 29.7.2022).

    A Cozzani quale coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente”, Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, quali rappresentanti della comunità riesina di Genova, viene contestato inoltre (in concorso con il presidente della Regione Liguria, per il quale non è stata chiesta alcuna misura cautelare/interdittiva in relazione a questo delitto) il reato di corruzione elettorale in occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020.

    A Toti e a Cozzani è stato contestato anche il fatto di aver accettato la promessa di Moncada di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del ’22, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona. 


    La commissione parlamentare Antimafia ha richiesto di acquisire gli atti dell’inchiesta condotta dalla Dda di Genova e dalla Guardia di Finanza, la quale ha portato ai domiciliari il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e il suo braccio destro, Matteo Cozzani, capo di gabinetto.

    L’inchiesta che oggi ha condotto alla messa ai domiciliari del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha avuto origine dalla trasmissione degli atti per competenza dalla Procura della Repubblica della Spezia. Quest’ultima ha condotto indagini in un procedimento correlato, nel quale è stata eseguita un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale della Spezia. Gli indizi a carico degli indagati sono emersi durante attività di intercettazione, pedinamento e osservazione, svolte successivamente alla trasmissione degli atti da parte della Procura della Spezia.

    L’indagine, originariamente focalizzata su presunte ipotesi di corruzione elettorale, si è poi estesa a specifiche questioni relative a finanziamenti considerati illeciti per la formazione politica guidata da Giovanni Toti. Inoltre, sono emersi sospetti riguardanti erogazioni ritenute illecite di vantaggi vari a favore dell’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Si sta indagando anche sulle decisioni sollecitate, promesse e/o adottate dai pubblici ufficiali indagati in cambio dei finanziamenti e dei vantaggi ricevuti. Attualmente sono in corso perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica.

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    © Riproduzione riservata Fonte ANSA AGI

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