Categoria: Cronaca e news

  • Animali: come proteggerli dalle temperature roventi

    Animali: come proteggerli dalle temperature roventi

    In questa estate cosi rovente dobbiamo avere molte accortezze anche per loro

    Durante i mesi estivi, le alte temperature possono essere pericolose per gli animali, quindi è importante prendere le giuste precauzioni per assicurarsi che rimangano al fresco e siano protetti dal caldo eccessivo. Ecco alcuni consigli per evitare che gli animali si accaldino troppo in estate:

    • acqua fresca e abbondante: assicurati che il tuo animale domestico abbia sempre a disposizione acqua fresca e pulita. In estate, l’acqua può scaldarsi rapidamente, quindi controlla spesso e rifornisci il recipiente con acqua fresca;
    • ombra e riparo: preoccupati che abbia un posto ombreggiato in cui riposare durante le ore più calde della giornata. Se il tuo animale vive all’aperto in grandi spazi, fornisci un riparo come una cuccia all’ombra o un’area con una copertura per proteggerlo dai raggi solari diretti;
    • le zampe sono sensibili al calore. Evita di far camminare il tuo animale su superfici come asfalto o cemento caldi, in quanto potrebbero scottarsi. Cerca di portarli fuori durante le ore più fresche della giornata o scegli percorsi con erba o terreno fresco;
    • evita di fare attività fisica intensa con il tuo animale durante le ore più calde della giornata, di solito tra la 12:00 e le 16:00. L’eccessiva attività fisica può farli surriscaldare. Opta per passeggiate più brevi e moderatamente intense durante le ore più fresche del mattino o della sera;
    • rinfrescare l’ambiente: assicurati che la tua casa o lo spazio in cui l’animale vive sia fresco. Puoi utilizzare ventilatori, aria condizionata o persino lenzuola umide per creare un ambiente più fresco. Inoltre, MAI lasciare gli animali chiusi in macchina neanche per un istante, poiché la temperatura può salire rapidamente all’interno dell’abitacolo;
    • spazzola regolarmente il pelo del tuo animale per rimuovere eventuali nodi o peli in eccesso che potrebbero ostacolare la circolazione dell’aria e causare surriscaldamento. Tuttavia, non rasare completamente l’animale, poiché il pelo svolge una funzione protettiva contro i raggi solari;
    • animali esotici o di razza particolare: alcune razze di cani e gatti, così come gli animali esotici, possono essere più sensibili al calore. Informarti sulle esigenze specifiche del tuo animale domestico e consultare il veterinario per determinare le migliori precauzioni da prendere.

    Ricorda che il benessere degli animali è fondamentale, quindi osserva sempre il comportamento del tuo animale e cerca segni di surriscaldamento come respiro affannoso, lingua estesa, gengive rosse o abbattimento. Se sospetti che il tuo animale mostri segni di colpo di calore, consulta immediatamente un veterinario.

    Per ulteriori informazioni leggi l’articolo sul sito del Ministero della Salute clicca qui

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    Luisa Fascinelli

  • Ciro di “Mare Fuori” e lo spot per la sicurezza stradale

    Ciro di “Mare Fuori” e lo spot per la sicurezza stradale

    SICUREZZA STRADALE, AL VIA LA CAMPAGNA DI POLIZIA DI STATO E AUTOSTRADE PER L’ITALIA CON L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

    Questo mese è partita la campagna sulla sicurezza stradale realizzata da Autostrade per l’Italia in collaborazione con la Polizia di Stato e, per la prima volta, con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica

    Non chiudere gli occhi. La sicurezza stradale riguarda anche te” è il titolo di una campagna che mira ad accrescere la consapevolezza in chi l’ascolta, superando l’indifferenza che spesso è la reazione di ognuno di noi di fronte al numero abnorme delle vittime su strada. Messaggio rivolto soprattutto ai più giovani, anche per questo si è scelto di affidare la direzione dello spot a Carmine Elia, regista italiano della serie di successo «Mare Fuori», mentre Giacomo Giorgio, uno dei volti più amati della stessa serie, interpreta uno dei protagonisti. 

    Cosa racconta lo spot. “Oltre 3.100 vittime su strada, in un anno, è un dato che non possiamo accettare. Eppure, cifre come questa sembrano quasi non fare più effetto. Non è una cosa normale. Perché, alla guida, c’è di mezzo la nostra vita e quella delle persone a noi care”. Questo il concept alla base della campagna. Analizzando i dati Istat sugli incidenti e confrontandoli coi trend dei social network, si percepisce un diverso e pericoloso approccio di fronte al pericolo e alla morte, soprattutto da parte delle nuove generazioni. La campagna estremizza un sentimento banale quanto doloroso, come l’indifferenza rispetto al preoccupante fenomeno. Nello spot si assiste a una scena familiare “normale”, gesti quotidiani: la cena pronta, un dialogo surreale tra madre e figlio, la notizia dell’imminenza dell’incidente mortale, la reazione altrettanto “normale”, in bilico tra assurdo, indifferenza e fatalismo.  

    Mare Fuori in prima linea per sensibilizzare i giovani

    Ed è proprio l’assurdità dell’indifferenza che lo spot diretto da Carmine Elia vuol rappresentare al grande pubblico. Un linguaggio forte, senza l’utilizzo di immagini violente. Un messaggio che provoca turbamento, rabbia, un invito a riflettere. “La vera ricchezza delle persone -afferma il regista Carmine Elia– è il tempo, ma conquistare il tempo non significa correre. Significa guidare con prudenza e consapevolezza. La sicurezza sulle strade è importante perché la vita, ancor prima, è importante”. 

    Alla versione televisiva, sarà affiancato uno spot radio e 5 pillole video per il web, che raccontano attraverso diverse scene i comportamenti corretti da tenere alla guida: rispetto dei limiti di velocità anche in presenza di un cantiere, uso corretto delle cinture di sicurezza, i rischi del colpo di sonno e l’importanza di evitare l’uso degli smartphone al volante. La voce che accompagna “fuoricampo” la campagna è quella di Cristina Boraschi, storica doppiatrice di volti del cinema, come quello di Julia Roberts. 

    Ora più che mai è doveroso concentrare tutti gli sforzi sulla sicurezza stradale, per non continuare a percorrere il tunnel della morte dopo aver oltrepassato quello del Covid”, dichiara Daniela Stradiotto, Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato. “3.100 persone, di cui tanti giovani, che perdono la vita sulla strada a causa di condotte di guida azzardate o pericolose, impongono un deciso rilancio degli sforzi delle parti interessate. La rinnovata collaborazione con Autostrade per l’Italia va proprio in questa direzione. La Polizia di Stato quotidianamente è impegnata nei controlli e nel contrasto dei comportamenti illeciti, dedicandosi non solo al contrasto ma anche alla prevenzione con numerose campagne di educazione stradale con le quali promuovere la cultura della guida sicura e responsabile: cultura, è questo il senso di marcia vincente”.

    “La sicurezza delle persone che ogni giorno attraversano la nostra rete – afferma Roberto Tomasi, Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia – è per noi l’assoluta priorità: per questolavoriamo con convinzione e tutti i mezzi a disposizione, a partire dalla comunicazione, per ridurre i livelli di incidentalità. Siamo consapevoli della grande responsabilità che abbiamo come Gruppo nella messa a terra del piano di ammodernamento teso a rendere la nostra rete sempre più sicura; tuttavia, il presupposto è che da soli non ce la possiamo fare. È necessario impegnarci per incidere sulla percezione dei cittadini, a partire dalle giovani generazioni, affinché siano sempre più consapevoli dei rischi che corrono adottando comportamenti di guida scorretti. La forza della comunicazione è il primo strumento da mettere in campo per invertire la rotta. È questo il senso della nostra forte collaborazione con la Polizia di Stato e l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ci dice che stiamo operando nella giusta direzione. 

    La campagna sarà onair sulle principali radio e televisioni nazionali e le sue immagini saranno pubblicate sui principali quotidiani online e cartacei. Questa è solo l’ultima tra le tante iniziative messe in campo da Autostrade per l’Italia e Polizia di Stato con l’obiettivo di contrastare l’aumento di incidentalità, promuovendo la Sicurezza Stradale tramite un Piano integrato di Comunicazione. 

    Per informazioni stradali potete consultare questo link.

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    Luisa Fascinelli

  • Con la Bandiera Blu al mare in sicurezza

    Con la Bandiera Blu al mare in sicurezza

    La Liguria si conferma al vertice della classifica delle Bandiere Blu in Italia

    Oggi parleremo di un importante riconoscimento che valorizza la bellezza naturale delle nostre spiagge liguri. Sto parlando delle “Bandiere Blu“. È un prestigioso riconoscimento internazionale assegnato ogni anno dalla Foundation for Environmental Education (FEE) alle spiagge che soddisfano criteri rigorosi di qualità ambientale, gestione sostenibile e sicurezza.

    Il più bel mare d’Italia è in Liguria

    La Liguria, con la sua incantevole costa e il mare cristallino, vanta numerose spiagge insignite della Bandiera Blu. Oggi ci concentreremo sulla provincia della Spezia, che offre alcune delle spiagge più spettacolari della regione. La provincia si estende tra le magnifiche Cinque Terre e il suggestivo Golfo dei Poeti, offrendo una varietà di destinazioni balneari per tutti i gusti. Le spiagge della provincia della Spezia sono famose per la loro pulizia, la qualità delle acque e la loro bellezza naturale.

    Il Presidente della Regione: “Qui il mare più bello, primato indiscusso anche per accoglienza e gestione sostenibile del territorio”

    Grazie all’impegno costante delle autorità locali, degli operatori turistici e dei cittadini, molte spiagge disella Spezia hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu. Questo è un segno tangibile dell’impegno della provincia per la tutela dell’ambiente marino e della costa. Ma cosa significa realmente avere una Bandiera Blu? Significa che una spiaggia offre servizi di alta qualità, come impianti balneari sicuri, strutture igieniche e pulite, e accessibilità per persone con disabilità. Inoltre, le spiagge premiate rispettano gli standard ambientali più elevati, come la gestione sostenibile delle risorse, la riduzione dei rifiuti e l’educazione ambientale.

    La Bandiera Blu rappresentano un importante vantaggio competitivo per La Spezia come meta turistica. Attrae visitatori consapevoli che desiderano godere delle meraviglie naturali della costa ligure senza comprometterne l’ecosistema. Inoltre, il prestigio della Bandiera Blu riflette l’impegno della comunità locale per la sostenibilità e la tutela dell’ambiente. Questo stimola lo sviluppo economico sostenibile e promuove un turismo responsabile, favorendo la crescita della provincia come destinazione turistica di qualità.

    “Anche quest’anno la Liguria si è distinta per la qualità delle sue acque e delle sue spiagge – commenta l’assessore regionale all’Ambiente” 

    Qui di seguito le località premiate con la Bandiera Blu:

    • Framura – Fornaci, Spiaggia La Vallà–Apicchi
    • Bonassola – Lato Est e lato Ovest
    • Levanto – Ghiararo, Levante Porto Levanto nuovo
    • Lerici – Eco del Mare, San Giorgio, Colombo, Lido, Fiascherino, Baia Blu/Marinella
    • Ameglia – Fiumaretta

    In conclusione, la Bandiera Blu è un simbolo di eccellenza e impegno per la qualità delle spiagge. Il Golfo della Spezia offre ai visitatori la possibilità di godere di un ambiente marino incontaminato, servizi di alta qualità e un’esperienza turistica unica.

    Grazie per l’attenzione! Spero che questa presentazione vi abbia fornito una panoramica delle Bandiere Blu in questo bellissimo golfo. Sosteniamo tutti insieme la tutela delle nostre spiagge e dell’ambiente marino.

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    Per altre informazioni su tutte le Bandiere Blu della Liguria qui il link.

    Luisa Fascinelli

    Bandiera Blu svolazzante al Bagno San Marco a Fiumaretta (sp).
  • Incubo ladri quando si parte per le vacanze

    Incubo ladri quando si parte per le vacanze

    Come lasciare la casa a prova di intrusi.

    Preparare la tua casa in modo da renderla meno attraente per i ladri durante le vacanze è una buona misura preventiva per proteggere la tua proprietà. Ecco alcuni suggerimenti su come preparare la tua abitazione anti-ladri:

    • installa un sistema di sicurezza: può essere un deterrente efficace per i ladri. Considera l’installazione di telecamere di sicurezza all’esterno della tua casa e di un sistema di allarme che sia collegato a una società di sorveglianza o che emetta un segnale acustico per avvertire i vicini in caso di intrusione;
    • illuminazione esterna: assicurati che l’area esterna intorno alla tua casa sia ben illuminata. L’illuminazione adeguata può scoraggiare i ladri, che preferiscono agire nell’oscurità. Utilizza luci con sensori di movimento per coprire le aree di accesso principali;
    • simula la presenza di persone: Durante le vacanze, è importante creare l’illusione che la tua casa sia abitata. Utilizza temporizzatori per accendere e spegnere le luci all’interno della casa in momenti diversi della giornata. Puoi anche considerare l’uso di dispositivi che simulano la presenza di persone, come la riproduzione di rumori casuali o la gestione delle tende automaticamente;
    • fai in modo che la posta non si accumuli: una cassetta delle lettere stracolma di posta può essere un segno evidente che la casa è vuota. Fai in modo che qualcuno ritiri la posta regolarmente o richiedi all’ufficio postale di trattenere la posta fino al tuo ritorno;
    • non diffondere la tua assenza sui social media: evita di pubblicare stories e post dove comunichi che stai per andare in vacanza o che la tua casa sarà vuota per un determinato periodo di tempo. I ladri possono monitorare alcuni account per individuare case che sembrano deserte;
    • chiudi e blocca bene tutte le porte e le finestre: prima di partire assicurati che tutte le porte e le finestre siano chiuse e bloccate correttamente. Considera l’installazione di serrature di sicurezza o di barre per le finestre per aumentare la protezione;
    • chiedi ai vicini di fiducia di tenere d’occhio la casa: informali delle tue vacanze e di quando tornerai. Possono controllare regolarmente la proprietà, raccogliere eventuali pacchetti o giornali che potrebbero accumularsi e persino parcheggiare un’auto nel tuo vialetto per dare l’impressione che qualcuno sia a casa;
    • nel contesto condominiale, i ladri potrebbero mettere un biglietto nella fessura della porta giorni prima del furto e monitorare la situazione. Se il biglietto rimane lì senza essere rimosso, segnalando l’assenza degli occupanti, i ladri potrebbero interpretarlo come un’opportunità per effettuare un furto nella casa.

    Luisa Fascinelli

    Guardate questo video molto interessante.
  • Il 6º luglio iniziano i saldi in Liguria

    Il 6º luglio iniziano i saldi in Liguria

    Con i saldi inizia uno dei periodi più caldi per lo shopping

    I saldi estivi sono un’ottima occasione per fare acquisti a prezzi scontati su una vasta gamma di prodotti, inclusi abbigliamento, make-up e beauty, accessori, articoli per la casa, elettrodomestici e molto altro ancora. Molti negozi offrono sconti significativi, che possono arrivare anche al 50% e oltre, per incentivare i consumatori a fare acquisti durante questo periodo.

    Ecco alcuni consigli per sfruttare al meglio i saldi estivi e evitare possibili truffe o delusioni:

    1. fai una lista: prima di recarti ai saldi estivi, scriviti su un block notes cioò che ti serve o desideri acquistare. In questo modo, sarai meno incline ad acquistare impulsivamente oggetti che potresti non utilizzare o di cui non hai bisogno;
    2. stabilisti un budget: imposta un limite di spesa ragionevole per te stesso e attieniti ad esso. È facile lasciarsi trasportare dalle offerte allettanti durante i saldi, ma assicurati di non spendere più di quanto ti puoi permettere;
    3. fai una ricerca preventiva: prima dei saldi, dai un’occhiata online per avere un’idea dei prezzi dei prodotti che desideri acquistare. In questo modo, sarai in grado di valutare se le offerte durante i saldi sono effettivamente convenienti o se potrebbero essere disponibili promozioni migliori altrove;
    4. controlla le politiche di reso: assicurati di essere consapevole delle politiche di reso dei negozi prima di effettuare un acquisto durante i saldi. Verifica se gli articoli scontati sono soggetti a restrizioni o se è possibile effettuare resi o cambi;
    1. acquista solo ciò che ti sta bene: anche se un capo d’abbigliamento è in saldo, assicurati che ti calzi bene e ti stia bene. Non comprare qualcosa solo perché è a buon prezzo se poi non ti piace come ti sta o non ti sentirai a tuo agio indossandolo;
    2. evita gli acquisti impulsivi: cerca di resistere all’impulso di acquistare oggetti solo perché sono in sconto. Chiediti se l’oggetto è veramente utile per te e se ti piace davvero. Fai acquisti ponderati e prenditi il tempo necessario per valutare ogni acquisto;
    3. sii consapevole delle contraffazioni: durante i saldi, potrebbero esserci offerte che sembrano troppo buone per essere vere. Fai attenzione alle contraffazioni e assicurati di acquistare da negozi affidabili e di verificare l’autenticità dei prodotti;
    4. acquista online in modo sicuro: Se preferisci fare acquisti online, assicurati di utilizzare siti Web affidabili e sicuri. Controlla le recensioni del negozio o del venditore, leggi attentamente le descrizioni dei prodotti e verifica le politiche di reso e di rimborso;
    5. non trascurare la qualità: anche se l’articolo è scontato, considera sempre la qualità. Non vale la pena acquistare qualcosa a un prezzo basso se si rompe o si deteriora rapidamente. Investi in prodotti di buona qualità che dureranno nel tempo;
    6. goditi lo shopping, ma con moderazione: i saldi estivi possono essere eccitanti, ma cerca di non farti prendere troppo dalla frenesia degli acquisti. Concentrati su ciò che è veramente importante per te e fai acquisti consapevoli.

    Buono shopping e buoni saldi a tutti!

    Luisa Fascinelli

  • Il sindaco di Lerici ha scelto Fratelli d’Italia

    Il sindaco di Lerici ha scelto Fratelli d’Italia

    È una scelta di cuore ma non solo

    Il sindaco di Lerici, Leonardo Paoletti, ha annunciato la sua decisione di proseguire il suo impegno politico all’interno del partito Fratelli d’Italia. La conferenza stampa per ufficializzare questa scelta si è tenuta venerdì 16 giugno alle 18:30 presso il Camec (Centro Arte Moderna e Contemporanea) a La Spezia.

    Come testimonial di prestigio per accogliere il sindaco nel partito, è stata presente la ministra del Turismo Daniela Santanché. Con la sua ampia esperienza amministrativa, la solida preparazione e la capacità di coinvolgere attivamente la comunità, il sindaco Paoletti arricchisce ulteriormente il panorama di Fratelli d’Italia nel territorio spezzino. Il sindaco ha sottolineato con chiarezza che questa scelta non comporterà alcun cambiamento nella gestione della sua giunta e nel ruolo che ricopre.


    Luisa Fascinelli

    Intervista di Tele Liguria Sud al Sindaco Leonardo Paoletti

  • Ragazzi a rischio per l’uso precoce dello smartphone

    Ragazzi a rischio per l’uso precoce dello smartphone

    (da Lerici In… di marzo 2021)

    Da quale età è opportuno incominciare a utilizzare lo smartphone? “Lerici In…” aveva affrontato l’argomento tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, affidando a Sergio Marchi un “decalogo per minimizzare l’esposizione alle radiazioni del telefonino” e invitando a proibirne quasi completamente l’utilizzo ai bambini. (Tali articoli sono inseriti in coda…)

    Solo ora il Garante per la protezione dei dati personali è intervenuto in via d’urgen-za al fine di assicurare immediata tutela dei minori iscritti ai social network presenti in Italia, pochi giorni dopo l’inchiesta avviata dalla Procura palermitana in seguito alla morte della bambina siciliana che si è soffocata legandosi al collo una cintura per partecipare su TikTok alla “Black out challenge”. Il Garante ha bloccato “TikTok” per i minori di 13 anni.

    Forse è proprio da qui che si dovrebbe ripartire: da quale età è più opportuno incominciare a utilizzare lo smartphone?

    Dal 2009 a oggi di acqua sotto ai ponti ne è passata tantissima, soprattutto riguardo ai contenuti dei social network più scaricati dai bambini tra gli 8 e i 13 anni e alla dipendenza psicologica che essi esercitano sulle loro menti. Complice il Covid-19 che ha portato per un lungo periodo all’isolamento sociale, “legittimando” lo smart-phone a essere l’unico mezzo che ci collegasse al mondo esterno, molti bambini e ragazzini hanno così frequentato a distanza le lezioni scolastiche, hanno mantenuto i contatti con i propri coetanei, hanno trascorso gran parte del tempo libero sulle applicazioni che vanno per la maggiore.

    Il Centro di ricerca benessere digitale dell’Università Bicocca di Milano (www. benesseredigitale.eu) ha raccolto una quantità ingente di dati coinvolgendo un campione di oltre tremila studenti e sostenendo che l’uti-lizzo precoce del primo smart-phone porti a un peggioramento dei livelli di apprendimento in campo scolastico. Una delle ragioni addotte potrebbe essere quella relativa all’incidenza negativa sullo sviluppo psichico dei piccoli derivante dalla riduzione del sonno, dal punto di vista qualitativo e quantitativo.

    Tra i maggiori esperti di psicoterapia dell’età evolutiva si sta affermando la necessità di non concedere lo smartphone fino ai 14 anni di età. E anche da Oltreoceano si è diffusa ormai da alcuni anni la notizia secondo cui la maggior parte dei figli dei dipendenti delle grandi aziende tecnologiche della Silicon Valley studino nelle scuole senza computer o altri dispositivi elettronici, poiché fino all’età di 13 anni non ne è concesso l’utilizzo nemmeno a casa. Utilizzare gli strumenti educativi tradizionali stimola maggiormente l’apprendimento, mentre i dispositivi elettronici frenano il pensiero creativo, le relazioni sociali e il grado di concentrazione.

    Trascorrere poco tempo fisicamente con gli amici comporta meno attitudine alla socialità; la mancanza di lettura di libri, riviste e giornali provoca difficoltà a leggere periodi lunghi e a mantenere la concentrazione. Bene sarebbe, dunque, ridurne l’utilizzo a un’ora al giorno o meglio, vietarlo fino al- l’inizio delle scuole superiori, quando si acquisisce una maggiore maturità e consapevolezza.

    Elena Darosi

    Il cellulare non è un gioco per bambini

    (da Lerici In… di ottobre 2008 e gennaio 2009)

    I telefoni cellulari, possono causare danni, anche gravi, alla salute dei bambini e dei ragazzi?

    Gli allarmismi non piacciono, ma non piacciono neanche i “muri di gomma” dato che esiste una “casualità” troppo elevata tra siti “bombardati da onde elettromagnetiche” e tumori di varia natura.

    Sta di fatto che i governi francese e statunitense hanno lanciato recentemente inviti a limitare il più possibile l’esposizione alle radiofrequenze per i ragazzi sotto i dieci anni.

    Vediamo una rassegna temporale di informazioni concernenti le specifiche problematiche, riguardanti l’interazione di alcuni tipi di onde elettromagnetiche con il fisico di bambini e ragazzi.

    Il neurobiologo prof. dott. Peter Semm, incaricato dalla Deutsche Telekom, evidenziò già nel 1995 una disfunzione di più del 60% delle cellule nervose a livelli molto più bassi dei valori limite delle radiazioni. Le sue ricerche furono poi confermate anche da scienziati americani.

    Tanto è vero che, in base al risultato delle sue ricerche, il prof. Semm decise di liberarsi del suo cellulare. Nel gennaio 2000, il dr. George Carlo, coordinatore del programma di ricerca americano WTR (Wire-less Technology Research), iniziato nel 1993 con lo scopo di dimostrare scientificamente che la telefonia cellulare non costituiva un problema per la salute, dichiarò che è meglio applicare criteri di cautela, specie per i bambini.

    Il quotidiano “La Repubblica”, il 10 maggio dello stesso anno, evidenziava un allarme sanitario in Gran Bretagna per i bambini che usano il telefono cellulare: i piccoli hanno un sistema immunitario più debole e la scatola cranica più sottile, per questo motivo devono essere maggiormente protetti dalle emissioni radio potenzialmente nocive.

    L’Inghilterra ha reagito. Su iniziativa del ministero della sanità, la vendita dei cellulari ai giovani sarà in futuro corredata da informazioni sui pericoli possibili.

    Bambini e ragazzi sotto i 16 anni adopereranno il cellulare solo in casi d’urgenza. La commissione ambientale dell’accademia tedesca della medicina infantile dichiara in un comunicato stampa nel dicembre del 2000 l’esplicita pericolosità nell’uso dei cellulari nelle auto, nei bus e treni a causa dell’alta irradiazione, che qui si viene a creare.

    Sconsiglia inoltre l’installazione di antenne ricetrasmittenti nelle vicinanze di asili, scuole ed ospedali. Il 15 settembre 2003, l’ANSA riportava i risultati di una ricerca svedese, che era giunta alla conclusione che l’uso frequente dei telefoni cellulari nei giovani potrebbe danneggiare nel cervello le sedi dell’apprendimento, della memoria e del movimento.        

    I ricercatori dell’Università dello Utah hanno scoperto che il cervello di un bambino di 5 anni assorbe una quantità di radiazioni quattro volte maggiore rispetto al cervello di un adulto. Il consiglio è quello più ovvio: utilizzare il meno possibile il cellulare per lunghe conversazioni e soprattutto proibirne quasi completamente l’uso ai bambini.

    Dopo queste notizie, vediamo di riassumere in un decalogo le contromisure per minimizzare l’esposizione alle radiazioni del telefonino.

    1. Limitare l’uso alle chiamate essenziali e cercare di ridurne la durata o usare sms ed
    e-mail.

    2. Se necessitano comunicazioni lunghe, trovare il modo di utilizzare un telefono fisso, anche per questione di costi.

    3. Ai bambini dovrebbe essere permesso di utilizzare il cellulare solo per emergenza.

    4. Indossare un auricolare di tipo airtube e usare soprattutto il vivavoce.

    5. Non mettere il telefonino in tasca né agganciarlo alla cintura mentre è in uso o anche solo acceso.

    6. Aspettare che rispondano dall’altro capo prima di avvicinare il cellulare all’orecchio.

    7. Non utilizzare il telefono in spazi chiusi e ricoperti da
    metallo, quali i veicoli o ascensori.

    8. Non fare una chiamata quando l’intensità del segnale è al minimo.

    9. Comprare un telefonino con un SAR (tasso specifico di assorbimento) basso.

    10.Spegnere il cellulare e i collegamenti wi-fi durante la notte o tenerli ad almeno 4 metri.

    Conclusioni? Vale per gli utenti di ogni età la regola di prevenzione suggerita dal dr. Marinelli, (Cnr di Bologna): “Usare il cellulare come una radio di emergenza”. Ricordare sempre che non esiste un limite di sicurezza nell’uso dei cellulari


    Sergio Marchi – ambientalista

  • Quando le parole rivelano la scena del crimine

    Quando le parole rivelano la scena del crimine

    (da Lerici In di luglio 2020 e, a seguire, agosto 2020) articoli di Aubrey Hill

    Torna d’attualità il questionario di Sherlock Holmes

    Un uomo chiama il 911 (è l’equivalente americano del nostro 112) dicendo al- l’operatore di essere appena tornato a casa e di avere trovato la moglie accasciata in fondo alle scale in fin di vita.

    L’operatore manda i soccorsi e fa una serie di domande volte a sondare le responsabilità dell’uomo, compilando un questionario che identifica risposte e atteggiamenti sospetti di quest’ulti-mo. Mentre le forze dell’ordi-ne si dirigono sul luogo del-l’emergenza, ricevono il questionario compilato dall’ope-ratore e la copia della registrazione della chiamata al 911.

    Se l’uomo che ha chiamato il 911 ha spinto la moglie giù dalle scale, quali sono le probabilità che la faccia franca? Se fossi in lui, non comprerei banane verdi.

    Fantascienza?

    Oggi, negli Stati Uniti, grazie a due accademici, Tracy Harpster, un ex ispettore della polizia, e Susan H. Adams, un’ex-agente del-l’FBI, questa storia non è fantascienza, ma realtà. Infatti, nel 2017 hanno pubblicato un libro intitolato Analy-zing 911 Homicide Calls, dove analizzano le risposte date agli operatori 911 da parte di persone successivamente identificate come gli assassini di coloro che fingevano di soccorrere.

    Sulla base di questo studio hanno creato un questionario chiamato 911 COPS Scale Questionnaire che considera la probabilità di innocenza o colpevolezza di chi ha chiamato sulla base delle sue risposte al questionario.

    Gli autori identificano tre domande:

    · ·Chi è l’oggetto della chiamata?

    · ·Di cosa tratta la chiamata?

    · ·Come è stata eseguita la chiamata?

    L’operatore risponde contrassegnando uno o più degli indicatori di innocenza o colpevolezza elencati sotto ciascuna domanda.

    Ad esempio, se l’operatore ritiene che la chiamata sia focalizzata sulla vittima, contrassegnerà l’indicatore di innocenza Focus on Victim, mentre se pensa che la chiamata sia incentrata su chi ha chiamato, contrassegnerà l’indicatore di colpevolezza Focus on Caller.

    Il questionario include ulteriori indicatori di innocenza e colpevolezza che possono essere contrassegnati dal-l’operatore se identificati al-l’interno della chiamata d’e-mergenza.

    Una volta compilato il questionario, si tira la somma degli indicatori di innocenza e di colpevolezza. Se la seconda supera di gran lunga la prima, le forze del- l’ordine procedono con un’indagine meticolosa della dinamica degli eventi e un colloquio approfondito con chi ha fatto la chiamata al- l’unità di soccorso.

    Il questionario sviluppato da Harpster e Adams è un capolavoro perché:

    · indirizza le poche risorse investigative a disposizione solo su chiamate d’emer-genza sospette.

    · focalizza le indagini delle forze dell’ordine sugli aspetti della chiamata che risultano sospetti.

    Se Sherlock Holmes fosse vivo invidierebbe la semplicità ed efficacia di questo questionario.

    Se esistesse un premio Nobel per la giustizia, non riesco a pensare a due persone più meritevoli di vincerlo che Tracy Harpster e Susan H. Adams. Nella dedica del loro testo Analyzing 911 Homicide Calls scrivono:

    “Questo libro è dedicato alle vittime di omicidio e alle loro famiglie.

    È stato scritto nella speranza che i professionisti delle forze dell’ordine usino la nostra ricerca per ottenere giustizia per le vittime e pace per le loro famiglie.”

    Non conosco motivazione più nobile.

    Aubrey Hill

    (da Lerici In di agosto 2020)

    Quando le parole svelano la scena del crimine

    Il 25 ottobre 1994 a Union, nella Carolina del Sud, Susan Smith chiama la polizia dicendo che un uomo di colore le ha puntato addosso una pistola costringendola a scendere dalla sua macchina, rubandogliela con dentro i due figli, Michael di 3 anni e Alexander di 14 mesi. La polizia dà l’allerta e invia a uno specialista del-l’analisi delle parole le trascrizioni delle dichiarazioni fatte alla stampa dalla donna e da suo marito.

    L’analisi delle parole, conosciuta come Investigative Discourse Analysis o Statement Analysis, viene usata in America nelle indagini criminali per capire su quali parti di una testimonianza gli investigatori dovrebbero focalizzarsi per arrivare alla verità.

    Nel caso in questione, lo specialista nota una differenza alquanto strana. Il padre parla dei figli al presente ad es: They’re ok. They’re going to be home soon” (Stanno bene. Saranno a casa a breve), mentre la madre parla di loro al passato ad es: My children wanted me. They needed me. And now I can’t help them”. (I miei bambini volevano me. Avevano bisogno di me. E ora non li posso aiutare.)

    Lo specialista suggerisce alla polizia di interrogare Susan Smith per chiarire le ragioni di questa differenza. Gli investigatori si mettono al lavoro e dopo diverse ore di interrogatorio la donna crolla e confessa di essersi inventata tutto. Susan Smith voleva risposarsi con il suo datore di lavoro ma lui non voleva relazioni con donne che avevano figli. Il giorno del presunto rapimento, la donna aveva guidato fino al bordo di un lago, tolto il freno a mano e lasciato che l’acqua inghiottisse l’auto e i figli che erano a bordo. Successivamente il padre aveva parlato dei figli al presente perché nutriva la speranza che fossero ancora vivi e che potesse ritrovarli, la donna aveva parlato dei figli al passato perché sapeva che erano morti.

    Ma non sono solo i singoli termini ad essere esaminati nell’analisi delle parole, un’altra componente è l’analisi della narrativa. Quando una persona descrive un crimine o un incidente – definito l’evento centrale della narrativa – la sua testimonianza comprende tre parti: un prologo ossia cosa è successo prima dell’evento centrale, l’evento centrale e un epilogo ossia cosa è successo dopo l’evento centrale.

    Una testimonianza con una struttura veritiera (truthful in form) è bilanciata: le tre parti hanno pressoché lo stesso numero di frasi e circa la stessa media di parole per frase. Al contrario, una testimonianza con una struttura ingannevole (deceptive in form) è sbilanciata e l’investigatore concentrerà le sue domande sulla parte che è molto più lunga o molto più breve delle altre due e/o sulla parte contenente frasi molto più lunghe o molto più brevi delle altre due.

    Ad esempio, la testimonianza di un incidente che inizia con l’evento centrale ad es: “All’incrocio di via X mi è venuta addosso la macchina targata …” risulta strutturalmente sospetta perché assolutamente priva di prologo. Il conducente non spiega da dove veniva, né dove stava andando e tantomeno perché. In questo caso, un investigatore potrebbe sospettare che il guidatore si sia dimenticato di creare i dettagli relativi al prologo perché nella sua mente solo l’evento centrale era importante ai suoi fini ad es: fare una truffa assicurativa.

    L’analisi delle parole è uno strumento investigativo formidabile perché esamina un testo come se fosse una scena del crimine. Le parole, la loro posizione all’interno delle frasi e la struttura della narrativa acquisiscono un significato ben preciso che va approfondito a seconda del contesto.

    Naturalmente, le parole da sole non possono accertare la colpevolezza di una persona ma possono aiutare gli investigatori a seguire la pista giusta, il dettaglio giusto e la persona giusta.

    E se oggi questo è possibile, è grazie a due giganti dell’analisi delle parole: Don Rabon con la sua Investigative Discourse Analysis e Mark McClish con la sua Statement Analysis. Grazie alle loro ricerche migliaia di criminali sono stati incastrati dalle stesse parole che contavano di usare per nascondere i propri crimini.

    Aubrey Hill