Categoria: Chiara Ferragni Gate

  • Podcast: Chiara Ferragni dice addio a Damato

    Podcast: Chiara Ferragni dice addio a Damato

    Podcast Golfo dei Poeti news

    Fabio Maria Damato, originario di Barletta e laureato in Economia aziendale alla Bocconi, ha lasciato il gruppo di Chiara Ferragni. Selvaggia Lucarelli, nel suo libro “Il vaso di Pandoro”, scrive che non c’è nulla di certo sulla sua laurea, poiché lui stesso usa sempre il termine “corso di laurea”, mentre i giornali spesso fraintendono e riportano che è laureato. Faceva parte del gruppo di Ferragni dal 2017. Durante questo periodo, ha ricoperto ruoli chiave come general manager di The Blonde Salad e Chiara Ferragni Collection.

    In una nota, le società Fenice e TBS Crew annunciano che dal 16 giugno il manager cesserà di essere Direttore Generale e consigliere di entrambe le aziende per seguire nuove opportunità professionali. La nota prosegue spiegando che il cambiamento rientra in un percorso di rinnovamento aziendale.
    La risposta di Damato non si è fatta attendere, con delle stories su Ig il manager si toglie qualche sassolino: “In questi mesi difficili non ho mai replicato a provocazioni o a informazioni errate circolate sul mio conto perché da dipendente credevo non fosse corretto farlo visto il rispetto per le persone, le gerarchie e per le aziende per cui ho lavorato. Ma oggi è opportuno anche rettificare come la mia uscita sia stata una scelta autonoma volontaria, e non, come diffuso dall’azienda, che il cambiamento fa parte di un percorso di rinnovamento aziendale”.

    Il rapporto tra lui e Ferragni si sarebbe deteriorato a seguito del caso Balocco e di altre vicende legate a iniziative di beneficenza. Ricordiamo che sia lui che Chiara Ferragni sono indagati per truffa aggravata e minorata difesa per il caso Pandoro e non solo, quindi la faccenda non si esaurisce affatto con la loro separazione lavorativa.

    La sua uscita dal gruppo segue il cambiamento avvenuto nei giorni scorsi con la nomina della madre, Marina Di Guardo, a direttore generale della Sisterhood, assumendo i poteri gestionali che prima erano nelle mani di Damato.

    Il ruolo di Damato è sempre stato fondamentale non solo nella gestione economica delle aziende, ma anche nelle scelte degli outfit dell’influencer. Questo è evidente anche nel documentario “Chiara Ferragni Unposted”, di cui Damato è uno dei produttori esecutivi. Per tutte le altre informazioni, vi proponiamo qui di seguito il podcast dedicato a questo argomento tanto discusso e chiacchierato da mesi.


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    Luisa Fascinelli

  • Chiara Ferragni: fuori dal CdA della Tod’s un’altra batosta

    Chiara Ferragni: fuori dal CdA della Tod’s un’altra batosta

    Chiara Ferragni Tod’s Golgo dei poeti newse

    Anche Tod’s dice addio alla Ferragni

    Le vacanze pasquali a Dubai di Chiara Ferragni con la famiglia sono state sicuramente rovinate dalla notizia che Diego Della Valle & C. per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Tod’s, non ha riproposto il suo nome tra i consiglieri uscenti per il prossimo mandato.

    Per il 24 aprile sarà convocata l’assemblea degli azionisti per l’approvazione del bilancio 2023, che avrà all’ordine del giorno anche il rinnovo del consiglio di amministrazione e quel giorno sarà ufficializzata la sua uscita.

    Chiara Ferragni era entrata nel cda di Tod’s nel 2021, all’epoca Della Valle era entusiasta del suo arrivo, spiegando che sarebbe stata molto preziosa per la sua conoscenza del mondo del web e dei giovani.

    Il suo ingresso, nel CdA di Tod’s, portò inizialmente un significativo aumento delle quotazioni in Borsa. Tuttavia, la sua presenza nel CdA non ha lasciato un segno tangibile, con un tasso di assenteismo dell’82,4% secondo i registri aziendali, come riportato dal Sole 24 Ore. Ferragni ha partecipato solo a tre riunioni su un totale di 17 in tre anni, nel 2021 per esempio, su sei riunioni è stata presente solo una volta, nonostante il suo incarico fosse appena iniziato.

    Oltre al mancato rinnovo nel CdA di Tod’s, la collaborazione “speciale” con Chiara Ferragni, dopo tre anni, non ha portato i risultati sperati. Questa potrebbe essere una delle ragioni della sua esclusione dal consiglio di amministrazione. Inoltre, le indagini della procura per truffa aggravata e minorata difesa potrebbero aver influito ulteriormente su questa decisione.

    Oltre alle beghe giudiziarie, il periodo sfortunato di Chiara Ferragni prosegue con la separazione dal marito Fedez. Circolano voci che i loro avvocati stiano preparando un comunicato stampa congiunto per ufficializzare la rottura.
    To be continued.

    Qui il  video della decisione di Diego Della Valle e le mie considerazioni

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    Luisa Fascinelli

  • Ferragni diventa Joker: le inchieste sui dipendenti sottopagati e non solo

    Ferragni diventa Joker: le inchieste sui dipendenti sottopagati e non solo

    ESPRESSO CHIARA FERRAGNI GOLFO DEI POETI NEWS
    La copertina del settimanale L’Espresso

    Il Ferragnigate rivela nuove sfaccettature, sorprendendo chi pensava di conoscere già tutto.

    L’uscita dell’Espresso con Chiara Ferragni in copertina truccata da Joker ricorda che non solo lei, ma molte cariche istituzionali e politiche sono state oggetto, in passato, di satire e caricature in prima pagina.
    La richiesta di risarcimento da parte dei suoi avvocati, per la sua immagine denigrata, nel giorno della festa della donna, solleva questioni sulla libertà di cronaca e il diritto all’informazione dei giornalisti.

    Le persone dovrebbero guardare oltre l’apparenza della copertina e approfondire, per comprendere appieno cosa si cela dietro l’impero di Chiara Ferragni e il mondo apparentemente scintillante, che potrebbe non essere così luminoso come sembra.


    L’inchiesta promette di essere interessante soprattutto per comprendere i movimenti delle società che fino a pochi mesi fa erano attive con la stipulazione di contratti milionari. Il fatto che la procura stia allargando il campo delle indagini, fa pensare che ci potrebbero essere aspetti ancora da esplorare, che potrebbero gettare ulteriore luce su questa situazione complessa.

    Anche l’inchiesta di Gabriele Parpiglia in parallela su RTL 102.5 al programma “Password” ha portato a rivelazioni significative sul caso Ferragnigate, con particolare attenzione a Fabio Mario Damato, braccio destro delle società della Ferragni.

    Le rivelazioni di Parpiglia svelano una trama intricata di relazioni e spostamenti di potere all’interno delle società. L’influenza di Fabio Maria Damato, arrivato grazie all’ex fidanzato della Ferragni, Riccardo Pozzoli, e la sua successiva presa di potere, fanno emergere una storia poco limpida all’interno delle aziende e tra i dipendenti. Basti pensare che poi Damato è riuscito a fare fuori Pozzoli senza farsi troppi problemi.

    Riccardo Pozzoli ex della Ferragni

    Ulteriori fonti del giornalista Parpiglia indicano che Chiara Ferragni non è stata la figura predominante nelle decisioni e nella gestione delle sue società, affidandosi completamente al suo braccio destro. Fedez aveva visto lungo riguardo Damato, il quale aveva messo in guardia la moglie diverse volte nel non fidarsi completamente di lui, poiché vedeva atteggiamenti e comportamenti non consoni al ruolo di manager.

    Gli ex dipendenti delle società Ferragni rivelano che Fabio Maria Damato aveva il controllo totale sul personale, sottopagandolo con compensi di 300 € mensili per gli stage e di 1500 € al mese di stipendio. Inoltre, imponeva l’obbligo di aprire la partita Iva e decideva a suo piacimento se concedere o meno il bonus natalizio.

    Quando qualcuno si lamentava per il trattamento economico, Damato faceva notare che ci sarebbero state persone disposte a lavorare gratuitamente per le società di Chiara Ferragni e quindi con la possibilità di essere sostituiti facilmente.
    Più il puzzle comincia a prendere forma, più emerge una Ferragni che sembra non conoscere affatto i dipendenti, nonostante andasse quasi tutti i giorni in ufficio. Questo lo si deduce anche da un episodio che viene raccontato a Parpiglia in cui una dipendente annunciava la sua gravidanza, e lei non conosceva neanche il nome di questa persona.
    Certo che lascia alquanto basiti questa mancanza di coinvolgimento e interessamento sulla gestione delle società da parte della Ferragni e di come invece lasciasse il pieno controllo a Fabio Maria Damato. L’interesse della Ferragni per le sue aziende era piu concentrato sui risultati finanziari, trascurando altri aspetti che un amministratore delegato come lei non avrebbe mai dovuto tralasciare e sottovalutare.

    Sono trascorsi tre mesi dalla multa dell’antitrust che Chiara Ferragni ha ricevuto il 15 dicembre 2023, ma le polemiche intorno a queste inchieste non solo non si placano, ma ogni giorno si aggiungono particolari e sfaccettature torbide su questo finto impero, che sembra si stia sciogliendo come neve al sole. Sono finiti i tempi delle vacanze con 20/30 persone a seguito, ora al suo seguito sono rimasti solo i suoi avvocati.

    Qui il  video della copertina Joker di Chiara Ferragni e le mie considerazioni

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    Luisa Fascinelli

    La diretta del del programma “Password” su RTL 102.5


  • Chiara Ferragni da Fazio diventa  l’Oppenheimer dei social©

    Chiara Ferragni da Fazio diventa l’Oppenheimer dei social©

    Chiara Ferragni da Faioa CTCF
Golfo dei poeti news

    Audace l’affermazione di Fazio che paragona Chiara Ferragni a Oppenheimer

    L’attesa intervista di Chiara Ferragni, ospite a “Che Tempo Che Fa” con Fabio Fazio domenica 3 marzo, ha suscitato notevoli polemiche. Nonostante uno share considerevole ma non eclatante, è stata ampiamente criticata come un “flop incredibile” poiché non sono emerse informazioni nuove rispetto a quanto già noto.

    L’inizio dell’intervista è sembrato quasi una pubblicità a favore dell’influencer, enfatizzando tutti gli aspetti positivi del suo personal brand e della sua popolarità. Questo è stato percepito come un eccesso d’importanza, considerando il contesto giudiziario in cui si trova attualmente l’intervistata.

    Le domande di Fazio sono sembrate superficiali, non sono stati approfonditi adeguatamente gli argomenti e questo ha deluso chi sperava in una discussione più accesa. Era evidente a tutti che l’intervista sarebbe stata “di cortesia”, con domande concordate in precedenza, eludendo gli argomenti considerati “scomodi”.

    Un momento particolarmente controverso è stato quando Chiara Ferragni ha affrontato il discorso riguardante la pubblicità legata al pandoro Balocco. Ha insistito sul fatto che chi avesse acquistato il pandoro “brandizzato Ferragni” avesse “frainteso” il suo messaggio e la sua buona fede. Purtroppo molti, invece, hanno comprato il pandoro credendo che i proventi sarebbero stati devoluti in beneficenza all’Ospedale Regina Margherita di Torino.

    Ci sarebbe da chiedersi come certe affermazioni potrebbero essere interpretate in un contesto legale, come quello di un’indagine della procura.

    Chiara Ferragni CTCF
Golfo dei Poeti news
    L’emozione durante l’intervista.

    Spiegando questo passaggio, è stato omesso il fatto che Chiara Ferragni e le sue società hanno ricevuto un milione di euro per la promozione del “pandoro pink christmas” sui suoi canali social, e nessuna parte di questa cifra sarebbe stata donata. La beneficenza, all’Ospedale Regina Margherita da parte della Balocco di 50mila euro, è avvenuta invece a maggio 2022, data antecedente alla stipula del contratto con Chiara Ferragni.

    Il momento clou, che ha lasciato tutti perplessi, è stato il paragone fatto da Fazio tra Chiara Ferragni e Oppenheimer, lo scienziato coinvolto nello sviluppo della bomba atomica. Tale equiparazione è apparsa inappropriata e sproporzionata, sollevando interrogativi sulla scelta di utilizzare un riferimento così significativo per descrivere un personaggio social.

    Fazio, durante l’intervista ha anche definito i Ferragnez come una “famiglia reale”, beh questo confronto oltre a essere completamente fuori luogo, non ha alcun senso, la famiglia Ferragni, seppur di grande risonanza mediatica, è ben lontana dalla tradizione e concezione di una “Royal Family”.

    In conclusione, nell’intervista, Chiara Ferragni ha perso l’opportunità di chiarire la sua posizione e di chiedere scusa, forse a causa della difficoltà di esprimersi adeguatamente in un contesto del genere o forse per evitare di ammettere di aver guadagnato, nel caso del pandoro, senza effettuare vera beneficenza. Così facendo, invece di fare due passi in avanti, ne ha fatti quattro indietro.

    Qui il video del giorno dopo l’intervista di Chiara Ferragni e le mie considerazioni

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    Luisa Fascinelli

  • Arriva la “legge Ferragni”: dai cachet tassati alla beneficenza non retribuita

    Arriva la “legge Ferragni”: dai cachet tassati alla beneficenza non retribuita

    I tempi d’oro degli influencer, caratterizzata dalla possibilità di ricevere compensi senza dichiararli, sta giungendo al termine. A breve, saranno tenuti a rendere pubblico il loro compenso, abbandonando l’era in cui potevano ricevere sponsorizzazioni e donazioni senza dover dichiarare nulla, presto, invece, saranno soggetti a regole fiscali (come tutti i comuni mortali), più rigide che imporranno loro di pagare le tasse anche su tali entrate e regolarizzando la loro attività indipendente con la partita iva. Questo comporterà non solo la dichiarazione dei loro compensi, ma anche l’adempimento agli obblighi fiscali e contabili associati a un’attività professionale, garantendo maggiore trasparenza e conformità alle normative vigenti.

    La vicenda del “Pandorogate” della Ferragni ha sollevato un polverone mediatico e ha messo a dura prova la credibilità degli influencer. Chiara Ferragni, infatti, è stata accusata di aver pubblicizzato in modo ingannevole il pandoro della Balocco, senza specificare che si trattava di una collaborazione retribuita e non benefica come invece ha fatto credere ai suoi follower e ai consumatori.

    La vicenda ha avuto un impatto significativo sull’opinione pubblica, che ha iniziato a interrogarsi sulla trasparenza e sull’etica dell’attività di sponsorizzazione degli influencer.

    In precedenza, infatti, l’attività di sponsorizzazione degli influencer non era regolamentata da alcun tipo di ente. Gli influencer erano liberi di pubblicizzare qualsiasi prodotto o servizio, senza essere obbligati a specificare se si trattava di una collaborazione retribuita e tantomeno di dichiarare i grossi volumi di guadagni.

    Tuttavia, la vicenda del “Pandorogate” ha portato a una crescente richiesta di regolamentazione e di “rimettere ordine nel far west della beneficenza”. La Codacons come altre associazioni di consumatori stanno pressando il governo, affinché si possano introdurre norme, che garantiscano la trasparenza e l’etica dell’attività di sponsorizzazione, nel più breve tempo possibile.

    Nella sua ultima conferenza stampa di fine anno anzi di inizio anno, la premier Giorgia Meloni, riguardo questo argomento, ha annunciato l’intenzione del governo di presentare un disegno di legge per regolamentare la trasparenza della beneficenza. Il disegno di legge, che è stato soprannominato “legge Ferragni“, prevede l’estensione ai privati di tutti gli obblighi di trasparenza previsti per le donazioni a enti, onlus e fondazioni.

    Gli influencer dovrebbero essere trasparenti sulle opere caritatevoli che effettuano, indicando l’entità della donazione, l’organizzazione benefica beneficiaria e la destinazione dei fondi. In questo modo, i donatori possono essere informati su come vengono utilizzati i loro soldi e possono verificare che le donazioni siano effettivamente destinate alla causa che supportano.
    Gli influencer non dovrebbero essere autorizzati a ricevere compensi o benefici per la loro attività di beneficenza.

    In caso contrario, si potrebbe creare un conflitto di interessi che potrebbe portare a una distorsione della comunicazione e a una mancanza di trasparenza. I  donatori dovrebbero avere diritto a un rimborso in caso di abusi o frodi. In questo modo, possono essere tutelati in caso di eventuali problemi.

    Si prevede un aumento della trasparenza anche nelle sponsorizzazioni, con l’obiettivo di informare i consumatori sulla compensazione delle partnership con testimonial. L’intenzione è fondamentalmente quella di rendere noto al consumatore se la collaborazione con un testimonial, che presta la propria immagine per lanciare il prodotto in questione, come potrebbe essere un influencer, sia o meno retribuita.

    La proposta del governo è stata accolta con favore da alcune associazioni di beneficenza, che hanno sottolineato l’importanza di garantire la limpidità e l’etica dell’attività di beneficenza.

    Il disegno di legge è ancora in fase di elaborazione, ma è probabile che venga presentato al Parlamento entro la fine dell’anno.

    Se vi viene presentata una richiesta di denaro per la beneficenza, è importante fare alcune ricerche prima di donare. Potete farlo visitando il sito web dell‘organizzazione benefica, leggendo le recensioni online o contattando l’organizzazione direttamente.

    Qui di seguito alcuni consigli per le ricerche:

    • controllate la reputazione dell’organizzazione benefica. Potete farlo visitando siti web come Charity Navigator o GuideStar. Questi siti web forniscono informazioni sulle organizzazioni benefiche, tra cui la loro reputazione, la loro attività e i loro risultati; 
    • leggete le recensioni online, potete trovarle su siti come Trustpilot o Yelp. Può aiutarvi a capire cosa pensano gli altri dell’organizzazione benefica;
    • potete contattare l’organizzazione benefica direttamente per saperne di più sul suo lavoro e su come vengono utilizzati i fondi.

    Se non siete sicuri di un’organizzazione benefica, è meglio evitare di donare. Meglio optare per altre più affidabili che meritano e necessitano del vostro sostegno. 

    In conclusione, la beneficenza è un’opportunità importante per sensibilizzare su cause importanti e per raccogliere fondi per aiutare chi ne ha bisogno. Tuttavia, è fondamentale che quest’attività venga condotta con trasparenza, etica e rispetto nei confronti dei donatori.

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    Luisa Fascinelli

  • Chiara Ferragni torna sui suoi social, tutto studiato a tavolino

    Chiara Ferragni torna sui suoi social, tutto studiato a tavolino

    Questa volta l’influencer è vestita di blu che ha un significato ben diverso dal look del video del pentimento

    Grazie all’agenzia di comunicazione che Chiara Ferragni ha ingaggiato, torna a pubblicare due stories su Instagram. Avevamo già immaginato che la prossima mossa, dopo quella di mostrarsi sul profilo del marito, sarebbe stata nel suo account. Siamo certi che il prossimo step sarà un post in cui sarà con i bambini. Quanto ci volete scommettere?
    In questa occasione, Chiara Ferragni si mostra indossando un maglione blu, dimostrando ancora una volta una mossa strategica. Il colore blu, con le sue caratteristiche intrinseche, è noto per infondere calma, rallentare i battiti del cuore ed è un alleato prezioso nel contrastare gli stati di ansia. Simboleggia l’equilibrio e ci aiuta a riacquistare il centro.

    Il ritorno sulle stories di Ig


    Questo è quello che scrive una storie: una cosa mi sento di dirla. Vorrei ringraziare tutte quelle persone che hanno mandato un messaggio o un direct, che hanno chiesto come stessi, che mi hanno spronata a tornare sui social. Grazie a chi c’è, a chi ascolta, a chi non vuole affossare ma aiutare. A coloro che hanno espresso la loro opinione, anche negativa, in tono pacato e costruttivo, perché nella vita c’è sempre tempo per confrontarsi, riflettere e ripartire. Le persone che ti vogliono veramente bene si vedono nel momento del bisogno, ed io vi ho visti, letti e sentiti. Grazie davvero.

    È probabile che lei non intraprenderà alcuna mossa senza il suggerimento “dell’Agenzia di comunicazione e della Community di gestione della reputazione online”, guidata dal founder e CEO Auro Palomba. Questo potrebbe essere fatto per preservare la sua reputazione e evitare la rescissione di eventuali contratti da parte di altri sponsor. Tuttavia, per quanto riguarda i fascicoli aperti, la decisione spetterà unicamente ai giudici.

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    Luisa Fascinelli

  • Ferragni: un Natale senza social e  sponsorizzazioni, che disastro!

    Ferragni: un Natale senza social e sponsorizzazioni, che disastro!


    La web reputation di Chiara Ferragni sta attraversando un periodo difficile, con il suo impero che sembra mostrare segni di crollo. Dopo la multa di 1 milione di euro inflitta dall’Antitrust, dal 18 dicembre, dopo aver pubblicato “il video del pentimento”, il suo profilo Instagram, che conta 95.000 euro a post, si è immerso in un silenzio social, perdendo costantemente seguaci. Questo comportamento potrebbe essere interpretato come un periodo di riflessione, durante il quale sta valutando insieme al suo entourage la migliore strategia da adottare a fronte della situazione in corso.

    Su Instagram, il marito Fedez è ricomparso due giorni fa’ con stories relative alla chiusura della stagione del suo podcast e la sera della vigilia, ha condiviso ulteriori stories di sua figlia, impaziente di ricevere i regali di Natale, e della loro cucciolona Paloma che giocava con un frisbee, presumibilmente nei giardini di City Life, dove la famiglia Ferragnez possiede una residenza. In questo contesto, sembra che l’intera famiglia sia rimasta a Milano anziché partire per la montagna, per ora. Il motivo di questa scelta potrebbe essere correlato al momento critico che l’influencer sta attraversando.


    La domanda che tutti si pongono è se la famiglia Ferragnez partirà davvero nei prossimi giorni per le vacanze in montagna, o se la situazione è stata influenzata dal fatto che l’intera vacanza fosse sponsorizzata e, non potendo pubblicizzare nulla, l’intero piano è saltato. La risposta a questi dubbi verrà probabilmente molto presto.

    Nel frattempo, il giorno della vigilia, Chiara Ferragni è stata paparazzata al Parco Sempione a Milano in compagnia dei suoi figli e della madre, ma senza la presenza del marito.

    @chiaraferragni ig


    Al momento, la procura di Milano ha avviato due fascicoli conoscitivi, (più uno della procura di Cuneo, provincia dove è sita l’azienda Balocco), uno riguardante il pandoro BaloccoPink Christmas” e l’altro le uova di Pasqua di Dolci Preziosi. Entrambe le aziende avevano effettuato donazioni prima della collaborazione con Chiara Ferragni a fini benefici, ma sembra che, nonostante le affermazioni pubbliche di destinare i proventi delle collaborazioni alla beneficenza per bambini malati, i compensi milionari ricevuti dall’influencer siano stati interamente trattenuti da lei senza effettuare ulteriori donazioni. L’inchiesta mira anche fare chiarezza sui prezzi dei pandori, venduti a un prezzo più che raddoppiato con la motivazione di donare il più possibile all’ospedale Regina Margherita di Torino.

    La Guardia di Finanza sta acquisendo documenti da entrambe le aziende dolciarie e dalle attività di Chiara Ferragni per chiarire il contesto di questa situazione. L’Antitrust sospetta che potrebbe essere un modus operandi dell’influencer abbinare entrambe le attività senza effettuare effettive donazioni benefiche.

    Se i controlli effettuati confermassero che i vari post e stories sponsorizzati da Chiara Ferragni sull’indirizzamento dei proventi delle sue collaborazioni a fini benefici non corrispondessero alla realtà e che i consumatori sono stati indotti a credere erroneamente che i loro acquisti contribuissero alla beneficenza, ciò potrebbe configurare una pratica commerciale scorretta. In molti paesi, tra cui l’Italia, esistono leggi che vietano la pubblicità ingannevole e che richiedono trasparenza nelle pratiche commerciali.


    Se le indagini rivelassero eventuali irregolarità o un mancato rispetto degli impegni dichiarati, ci potrebbero essere conseguenze legali e reputazionali significative per lei e le aziende coinvolte. Il reato ipotizzato dalle inchieste della procura potrebbero essere per truffa o frode in commercio.

    È innegabile che il popolo dei social stia seguendo da vicino le vicende legate all’influencer, e la decisione di Chiara Ferragni di adottare la modalità Instagram off è sicuramente in questo momento la via maestra. Ma sappiamo bene che per un‘influencer, il periodo natalizio è uno dei più vantaggiosi per le collaborazioni e le sponsorizzazioni, e la mancata attività sul web rappresenta una perdita notevole in termini di visibilità e soprattutto di guadagno.

    Certamente, le preoccupazioni della Ferragni non finiscono qui, potrebbero dipendere anche dal fatto che, se le entrate dovessero continuare a diminuire a causa delle indagini, nonostante il suo patrimonio stimato in più di 40 milioni di euro, potrebbe trovarsi nella necessità di ridimensionare il suo tenore di vita. Questo considerando gli impegni finanziari legati ai dipendenti, alla villa sul Lago di Como, all’attico a Milano e a molte altre spese quotidiane. Uno stile di vita di tale livello implica continui introiti per evitare di attingere dai suoi investimenti o patrimonio. Certamente, pur avendo numerosi contratti pubblicitari, se il suo periodo di inattività sui social dovesse prolungarsi, sarà necessario cercare soluzioni alternative per mantenere la stabilità finanziaria.

    Resta da vedere come la Ferragni riuscirà a gestire le implicazioni legali e la sua immagine social e la sua reputazione legata alle indagini in corso.

    Per gli articoli precedenti “Chiara Ferragni Gate” cliccate qui

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    Luisa Fascinelli

    https://youtu.be/h5e63ZbPXAk?si=xPvKjmjgiVDYBbNp
  • Fedez: regione Lombardia precisa, sue dichiarazioni imprecise e fuorvianti

    Fedez: regione Lombardia precisa, sue dichiarazioni imprecise e fuorvianti

    In merito alle dichiarazioni rilasciate dal cantante Fedez sull’ospedale in Fiera di MilanoRegione Lombardia, nel sottolineare quanto “importanti, meritevoli e utili siano state tutte le raccolte di donazioni che hanno permesso di realizzare strutture e tensostrutture in cui ricoverare i pazienti più gravi, come quella organizzata dall’artista e da sua moglie Chiara Ferragni, accanto all’ospedale San Raffaele di Milano”, in una Nota precisa quanto segue.

    Ospedale in Fiera, i numeri di Regione e di Fedez

    “I posti letto di terapia intensiva che sono stati ricavati nella struttura realizzata grazie alle donazioni raccolte da Fedez e Ferragni – si legge nella Nota – erano 14 e non 150. All’ospedale in Fiera, invece, grazie alle donazioni di oltre 6.000 donatori privati, anche semplici cittadini, si è potuto realizzare un vero reparto di terapia intensiva con 157 posti letto, che ha potuto ricoverare e curare 538 pazienti”.

    I tempi di entrata in funzione

    “Anche sui tempi di entrata in funzione delle due strutture – prosegue la Nota – occorre ricordare che dal primo paziente ricoverato nella tensostruttura del San Raffaele, il 23 marzo 2020, a quello ricoverato in Fiera, il 6 aprile 2020, sono trascorsi solo 14 giorni, motivati dalla differente complessità degli interventi e dal numero assolutamente più elevato dei posti letto messi a disposizione nell’ospedale in Fiera”.

    Ancora un grazie ai 6.000 donatori

    “Tale precisazione – conclude la Nota – era doverosa da parte di Regione Lombardia per ringraziare ancora una volta i 6.000 donatori dell’Ospedale in Fiera che, con la loro grande sensibilità, hanno permesso di curare e salvare la vita a centinaia di malati.

    Questo episodio di generosità non deve rischiare di essere ‘svalutato’ da dichiarazioni imprecise e fuorvianti, che poco c’entrano con i gesti di solidarietà che tanti lombardi hanno manifestato durante la pandemia.

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    La redazione

  • Chiara Ferragni devolverà un milione di euro all’ospedale Regina Margherita

    Chiara Ferragni devolverà un milione di euro all’ospedale Regina Margherita

    Qui di seguito Chiara Ferragni comunica in video social la sua decisione nel donare un milione di euro all’ospedale Regina Margherita di Torino: sono sempre stata convinta che chi è più fortunato ha la responsabilità morale di fare del bene. 
    Questi sono i valori che hanno sempre spinto me e la mia famiglia. Questo è quello che insegniamo ai nostri figli. Gli insegniamo anche che si può sbagliare, e che quando capita bisogna ammettere, e se possibile, rimediare all’errore fatto e farne tesoro.
    Ed e quello che voglio fare ora.
    Chiedere scusa e dare concretezza a questo mio gesto: devolverò 1 milione di euro al Regina Margherita per sostenere le cure dei bambini. 
    Ma non basta: lo faccio pubblicamente perché mi sono resa conto di aver commesso un errore di comunicazione. Un errore di cui farò tesoro in futuro, separando completamente qualsiasi attività di beneficienza, che ho sempre fatto e continuerò a fare, da attività commerciali. Perché anche se il fine ultimo è buono, se non c’è stato un controllo sufficiente sulla comunicazione, può ingenerare equivoci. 
    Come ho già detto nei giorni scorsi, impugnerò il provvedimento dell’AGCM perché lo ritengo sproporzionato e ingiusto. Il mio errore in buona fede è stato legare con la comunicazione una attività commerciale a una di solidarietà.

    Purtroppo si può sbagliare, mi spiace averlo fatto e mi rendo conto che avrei potuto vigilare meglio.
    Ma, se la sanzione definitiva dovesse essere – come spero – inferiore a quella decisa dall’Agcm, la differenza verrà aggiunta al milione di euro. 
    Nei prossimi giorni parlerò con il Regina Margherita per capire come l’ospedale utilizzerà la somma da me donata e vi racconterò periodicamente gli aggiornamenti.
    Il mio errore rimane ma voglio far si che da questo errore si generi qualcosa di costruttivo e di positivo.

    La redazione

  • Meloni: “panettoni e finta beneficenza per gonfiare cachet”

    Meloni: “panettoni e finta beneficenza per gonfiare cachet”


    Dal palco di Atreju, manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia

     La premier Meloni durante il suo intervento commenta senza peli sulla lingua: gli influencer non sono quelli che fanno soldi a palate mettendo vestiti o borse o promuovendo carissimi panettoni facendo credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo servirà solo a pagare cachet milionari.

    Così commenta la premier e leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, riferendosi alla multa inflitta a Chiara Ferragni, ma non cita il nome dell’influencer. Per sapere tutto sulla vicenda dall’inizio cliccate qui

    La reazione del marito di Chiara Ferragni, Fedez, non è passata inosservata dopo il commento della premier. Ha prontamente replicato sulle sue stories Instagram, sottolineando che sua moglie, a differenza dei politici, non gode di immunità. Fedez ha poi lanciato un attacco deciso nei confronti di Meloni e del suo governo. Nel frattempo, su Twitter-X, è esplosa una polemica, molte persone esprimono dubbi su Fedez, sospettando che stia attaccando la Meloni solo per distogliere l’attenzione dai problemi della moglie e dal milione di euro ottenuto dalla Balocco come cachet personale.
    To be continued…

    Qui sotto il video della premier Meloni che commenta la finta beneficenza, dopo queste parole arriva una standing ovation da tutta la platea.

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    Luisa Fascinelli