Ricordando con gratitudine il nostro Papa. Le sue parole di conforto e la sua instancabile dedizione al Vangelo saranno per sempre un faro per la Chiesa. “Requiescat in pace.”
Ci saremmo aspettati di tutto da Papa Francesco ma che se ne andasse così all’improvviso, dalla sera alla mattina, nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Tanti sono i momenti che ricordo di Papa Bergoglio, ma quello che mi piaceva di lui era il suo modo di essere “non convenzionale”.
Ricordando il nostro Papa. Anche se a volte le sue battute sugli animali ci hanno sorpreso, era un uomo e poteva sbagliare. Lo ricordiamo con affetto, pronti a perdonarlo come lui ha sempre fatto con noi.
Ha cercato in tutti i modi possibili a sua disposizione di far cessare la guerra in Ucraina, ma non è riuscito nell’intento, purtroppo. Forse l’unico che potrebbe compiere questo miracolo è il presidente degli Stati Uniti, Trump, chissà. Ma tornando a parlare del Papa, uno dei momenti che più mi ha colpito è stato durante il Covid, e per la precisione il 27 marzo 2020. Quel giorno, sotto la pioggia, era stato allestito un palco in Piazza San Pietro per la celebrazione “Urbi et orbi”; il Papa, solo e in silenzio, pregò per la fine della pandemia. Un momento indelebile.
Mentre Il giorno di Pasqua, il 20 aprile 2025, lo ricorderemo come il suo ultimo saluto ai fedeli: lui, stanco e affaticato, non si è tirato indietro, e prima di tornare alla casa del Signore ha voluto lasciare il suo ricordo e il suo ultimo saluto.
Nel video qui sotto il cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell annuncia al mondo la morte di Papa Francesco II.
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Luisa Fascinelli